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Golasecca - Il sindaco, "dimissionato" dal consiglio comunale dopo soli sei mesi, torna lal carica con i "fedelissimi" e alcuni elementi nuovi: forte l'amarezza per quanto accaduto "ma ripartiamo con nuova forza"
Madì Reggio ci riprova e si ricandida a sindaco
Lealtà, rispetto: sono queste le parole chiave per Madì Reggio, che torna alla carica ricandidandosi a sindaco di Golasecca dopo la breve esperienza stroncata dalle dimissioni del vicesindaco, di un assessore e di un consigliere di maggioranza, seguiti dai quattro rappresentanti dell'opposizione. Ricostituita la “squadra” di Golasecca Tradizioni e Futuro, che si ripresenterà con il medesimo nome - forse con qualche ritocco al simbolo - Reggio si ripropone dunque ai golasecchesi, ma fatalmente nel farlo non può non tornare a toccare i punti dolenti e difendersi a spada tratta contro chi in queste settimane ha rispolverato episodi del passato. Come le dimissioni dell'allora sindaco, nel 2003, quando proprio l'architetto Reggio era assessore all'urbanistica. «Un diceria che vorrei sfatare» sottolinea, sorriso gentile e denti d'acciaio. «Sono stata anche capogruppo di maggioranza in quel periodo, non fu facile ma dimostrai di sapermi impegnare. Il sindaco alla fine si dimise, e non credo che le ragioni stessero nel piano regolatore. Chiunque può avere ragioni personali, ma dimettersi dando la colpa ad altri non fu un bell'atto. Le dimissioni giunsero anche lì improvvise, lasciando allibito il consiglio comunale». Come improvvise sono giunte nel dicembre scorso, non in consiglio comunale e pubblicamente, ma da un giorno all'altro, le dimissioni di sette consiglieri comunali, con conseguente decadenza dell'assemblea e commissariamento. «Anche all'opposizione di Pandin (2004-2009) avevo dimostrato il mio impegno per un'opposizione costruttiva, nel rispetto di ruoli e persone, e anche se non si riusciva a dialogare abbiamo a volte votato con la maggioranza, quando condividevamo delle delibere». Dopo il patatrac del dicembre scorso «la situazione è stata da me vissuta con dolore, ma la volontà di impegnarmi non è venuta meno. Si dovrebbe rispettare una regola condivisa, quella della lealtà fra maggioranza e minoranza e all'interno dei propri gruppi. Golasecca è un piccolo paese, sarebbe stato sicuramente tutto più affrontabile se le dimissioni fossero state presentate in consiglio comunale o comunque apertamente e non in modo così subdolo. Golasecca Tradizioni e Futuro non ha polemizzato ma ha guardato avanti, i documenti della mia amministrazione mostrano voti compatti in consiglio comunale e nelle delibere di giunta, non c'è mai stata un'astensione o un voto contrario. Ci incontravamo ogni lunedì sera per discutere sull'attuazione del programma; avevamo riconosciuto ruoli attivi anche ai non eletti della lista». Subìto lo schiaffo, Madì Reggio non è rimasta con le mani in mano. «Ho atteso qualche tempo perchè volevo essere certa di poter integrare la squadra con persone “del nostro stampo”, che sappiano essere corrette e affrontare con lealtà anche situazioni di disaccordo. Ho un gruppo di lavoro di persone conosciute, che partecipano alla vita sociale del luogo. Ringrazio chi mi ha sostenuta in questo periodo, non è stata una situazione facile per me. È importante che Golasecca riguadagni la dignità che le spetta. Dai “fedelissimi” ai “nuovi” ripartiamo con nuova forza». Circa il passato, le attività della Giunta erano state rivendicate con una lettera ai cittadini. «La nostra politica resterà di cercare finanziamenti a fondo perduto dagli enti superiori, piuttosto che mutui onerosi». Molto dipenderà dal bilancio, ma sarà il commissario prefettizio a vararlo. «Intendiamo continuare quanto avviato nei sei mesi di amministrazione: come il consiglio comunale dei ragazzi, votato con l'appoggio di tutti, o l'aula di informatica per la scuola, realizzata con l'aiuto gratuito di due dei nostri. Poi le attenzioni ai corsi per l'offerta formativa scolastica». Reggio si pregia soprattutto di aver reso possibile la permanenza di una classe prima media che il 3 giugno era stata dichiarata chiusa, trovando a Mercallo i ragazzini necessari a “ripopolarla”, con l'accordo di quel Comune, e di aver garantito opere di sistemazione e ristrutturazione nella scuola. Fra le priorità, centrale resta quella dell'acqua: le condotte per la zona di via Cesare Battisti, a rischio siccità, da realizzare in tempi brevi, la qualità dell'acqua potabile. C'è poi il Piano di Governo del Territorio, approvato sullo scorcio dell'amministrazione Pandin ma che sotto Reggio non è stato pubblicato «per evitare confusione» a causa delle numerose prescrizioni. Resta la contrarietà al progetto della tangenziale larga dodici metri («spesa pazzesca senza ragion d'essere»), differenti le idee anche sul cosidetto “quadrilatero” del parco urbano (via Verdi), un'altra proposta emersa sotto l'amministrazione Pandin.
SdA
Martedi 9 Febbraio 2010 |