Laveno Mombello - Il candidato della civica "Laveno Mombello Cerro": «Subito un'area camper e i servizi collegati, in attesa dell'albergo». E per i cittadini spiega: «Consigli comunali aperti nelle diverse frazioni per dare pił fiducia alla gente»
La scommessa di Reggiori: "Turismo, l'industria della rinascita"

In una tornata elettorale dove spicca la presenza di due liste direttamente appoggiate dai partiti “ufficiali”, Alvaro Reggiori è l'unico candidato sindaco che fa affidamento a una compagine civica. Imprenditore, 62 anni, un passato da consigliere comunale e provinciale per la Lega, Reggiori corre per la prima volta per la fascia di primo cittadino di Laveno Mombello. Il nome della lista che lo sostiene – Laveno Mombello Cerro – mette in un unico simbolo le tre anime del Comune più importante del Medio Verbano, una posizione non solo geografica che Reggiori vuole consolidare.

Reggiori, innanzitutto un suo giudizio sulla situazione politica cittadina.
«Un po' confusa e disorientata forse anche a causa da quel che avviene a livello nazionale. Mi pare che nei comuni che vanno al voto, le liste civiche come la mia superino decisamente come numero quelle "ufficiali", nate con gli ordini di scuderia dei partiti e questo penso sia dato da una sorta di "disaffezione positiva" dei cittadini. C'è voglia di fare ma non di sottostare agli obblighi imposti dall'alto, come è accaduto nel nostro caso. Detto questo, non mi sentirete certo parlare male dei miei avversari e questa è la filosofia di tutto il gruppo che mi sostiene».
 
Con quale obiettivo vi avvicinate alla tornata elettorale?
«Con la volontà di riportare fiducia nel cittadino che si rapporta alle istituzioni. Mi pare che anche nei paesi come il nostro, il cosiddetto Palazzo rimane una cosa lontana, fumosa: la gente si sente costretta a presentarsi all'amministrazione "con il cappello in mano", sperando di essere accolta. Noi vogliamo un diverso approccio: ci piacerebbe andare dai cittadini, coinvolgerli. Per questo parliamo di consigli comunali aperti, organizzati nelle frazioni: sarebbe bello una tantum, soprattutto all'inizio, lasciare spazio agli interventi della gente per sentire i loro consigli».
 
Durante le presentazioni della lista, avete insistito su un punto: il rilancio del turismo. Ne parlano tutti da anni: qual è la vostra ricetta?
«Partiamo da una considerazione: serve senz'altro un albergo di grandi dimensioni, ma per un'opera simile serve parecchio tempo. Bisogna farlo, ma occorre anzitutto pensare ad altre "mosse" che facciano ripartire subito quella che io considero l'unica grande industria possibile di Laveno Mombello. Sul come, il primo passo lo abbiamo in mente: trovare e attrezzare un'area per i camper che dia la possibilità a parecchia gente di pernottare qui e di vivere il paese. Abbiamo già individuato diverse opzioni e credo che la migliore sia quella del Gaggetto, oltre il Boesio. Alle attrezzature (segreteria, colonnine, spazi verdi, parco giochi) bisogna poi pensare a una serie di offerte per i turisti. Da tratti di piste ciclopedonali a moli che aumentino le possibilità per le barche, fino alla riqualificazione della Torbiera tra Mombello e Cerro, un'area naturalistica che si può rendere fruibile e aggiungere agli altri luoghi dei dintorni che meritano una visita. E poi penso a un ufficio turistico che dia possibilità reali di lavoro per i giovani, per esempio nel ruolo di guide turistiche, e che magari coordini le associazioni e i pensionati anche per la salvaguardia e la pulizia delle spiagge. Chiaramente non con un disimpegno da parte del Comune, ma con un affiancamento per valorizzare il paese».
 
Abbiamo toccato il discorso albergo. Dove potrebbe essere edificato? E come affronterà il sempre annoso problema dei passaggi a livello che "chiudono" Laveno?
«L'area individuata per l'albergo è quella della ex Ceramica Lago ma la sua realizzazione dev'essere legata alla fruibilità dal punto di vista viabilistico. Con i passaggi a livello c'è anche il problema della Sp1, la strada proveniente da Varese-Gavirate che oggi si ferma a Cittiglio: il prolungamento per Laveno arriverà, ma poi dovremmo risolvere il problema di come innestare l'ultimo tratto verso il centro. Per quanto riguarda il passaggio a livello principale, quello delle FS nei pressi della galleria, io credo si possa pensare a un cavalcavia che parta qualche centinaio di metri prima e che scavalchi le due linee ferroviarie. Bisogna valutare dove farlo terminare, ma pensiamo a uno studio di fattibilità che ci aiuti a risolvere il problema. Rimanendo all'urbanistica, vorremmo proseguire con la riqualificazione delle ex ceramiche, con un auditorium dove c'era la "Verbano" e con un polo telematico alla "Boesio", magari ospitando un dipartimento universitario».
 
Un altro tema su cui lei insiste è quelle dei servizi erogati al cittadino: rifiuti e illuminazione, qual è la vostra posizione?
«Credo che la buona amministrazione, soprattutto in tempi come questi, sia quella che risparmi e possa così avere maggiori risorse. Ragionerò da imprenditore, ma sui rifiuti il quadro è chiaro: prima a Laveno operava Econord, ora ci si è affidati a Valcuvia Servizi che però, non avendo i mezzi per la raccolta, si appoggia a Econord. C’è un costo maggiore del 15%, mi pare chiaro che si possa tornare a un gestione più diretta. Idem per Enel Sole, convenzione intelligente che risale al sindaco Trezzi. Ora l’amministrazione vuole uscire da questo accordo per gestire direttamente l’illuminazione, ma io vorrei aderire al progetto pilota di Enel Sole chiamato "ArchiLede": l’installazione delle lampade al sodio o al mercurio porterebbero grandi risparmi da reinvestire o in ulteriori punti luce o in altre attività. L’obiezione riguarda la celerità in caso di guasti, ma in quella potremmo far valere le clausole del contratto che ci tutelano».
 
VareseNews è un giornale telematico, particolarmente attento all’informatizzazione e alla tecnologia. Nel suo programma c’è qualcosa a riguardo?
«Le nuove tecnologie sono senz’altro da sfruttare. Laveno Mombello non ha problemi legati all’Adsl che dovrebbe migliorare ulteriormente: saremo comunque attenti su questo fronte. In questo discorso faccio rientrare l’idea del polo telematico ma anche l’attenzione legata al turismo. L’apertura di un internet point per esempio potrebbe essere un altro passo a favore di chi viene in ferie o in gita nella nostra città».
Damiano Franzetti
Mercoledi 17 Marzo 2010