Laveno Mombello - Due volte sindaco negli anni Ottanta e primo cittadino uscente, il capolista del Centrosinistra vuole un altro mandato. «Viabilità e turismo: ecco le nostre ricette per i prossimi anni»
Ielmini gioca per il poker: "Con la serenità di una squadra unita"

Tre mandati da sindaco alle spalle – due dei quali negli anni Ottanta – e nessuna intenzione di rinunciare al prossimo, se gli elettori gli daranno nuovamente fiducia. Ercole Ielmini, maestro in pensione con sette figli e quattro nipoti, torna a guidare una lista di Centrosinistra nelle amministrative del comune di Laveno Mombello.

Una lista che ha connotazione politica per un paese come il suo: i motivi di questa scelta.
«A Laveno Mombello le liste dei partiti hanno una lunga e consolidata tradizione, più che da altre parti. Questo valeva sia per i grandi movimenti politici sia per le piccole formazioni. Nel nostro caso, l’esperienza prosegue quella dell’ultimo quinquennio e sono ben soddisfatto perché siamo riusciti a trovare una configurazione che raduna un po’ tutta la galassia del centrosinistra, cosa che a livello degli enti superiori non avviene».
 
Tanti anni in politica e in amministrazione: non è stanco di questo ruolo?
«Per niente, perché con i miei collaboratori stiamo lavorando in grande sintonia e questo è un aspetto che invoglia a continuare. Stiamo procedendo senza contrasti, a differenza delle nostre controparti, e con molta serenità: quindi sono pronto a un altro mandato che sarà per me l’ultimo da sindaco, se verrò eletto».
 
Ci tracci un bilancio di questi cinque anni trascorsi a Villa Frua.
«Non sta naturalmente a me giudicare la bontà del lavoro fatto, e sono il primo a dire che per quanto si riesca a lavorare, è sempre possibile fare qualcosa in più. Bisogna però vedere in quali condizioni si può amministrare: Laveno Mombello è dovuta sottostare al patto di stabilità, così nel corso del quinquennio abbiamo dovuto fare attenzione a non uscire da certi parametri definiti dalla legge che hanno un po’ condizionato le scelte. Detto questo, in paese sono arrivate diverse opere che da anni si attendevano: penso al parcheggio del cimitero, alla sistemazione di via XXV Aprile, al rilancio del museo di Cerro ma anche alla nuova mensa per Mombello o all’illuminazione rinnovata sul lungolago. Senza dimenticare la permuta dal demanio del Gaggetto con un risparmio rispetto a quanto paventava la precedente giunta».
 
Rimangono però altre cose da fare. Dove metterete le priorità nel prossimo, eventuale mandato?
«Credo che gli interventi più necessari siano ancora quelli di messa in sicurezza delle strade: via Luino, via Reno, via Leggiuno sono tratti molto pericolosi sui quali bisogna intervenire. I margini ci sono, probabilmente dovremo togliere altri alberi ma credo che la sicurezza delle persone venga prima di tutto. Anche perché ogni intervento di questo tipo prevede adeguate ripiantumazioni a conclusione dei lavori. Legato a questo, ci sarà da affrontare il sovrappasso della Sp1 che permetterà di chiudere il passaggio a livello nei pressi della galleria in ingresso al paese. Comune e provincia hanno già trovato l’accordo, i lavori fatti al cimitero sono già pensati per non interferire con quest’opera che procederà in via indipendente rispetto al tratto che dovrà passare sotto il San Clemente, arrivando da Cittiglio».
 
Due grandi temi di questa tornata elettorale sono il Pgt e il rilancio del turismo. Quali sono le vostre proposte a riguardo?
«Il Pgt è già stato adottato, ora siamo pronti ad accogliere le eventuali osservazioni da parte dei cittadini. Le uniche che non ci interessano in questo senso, sono quelle di alcuni esponenti dei centrodestra i quali sostengono che non sono state rispettate certe norme: abbiamo tutta la documentazione necessaria a dimostrare che ciò non è vero. Detto questo, il nostro Pgt definisce proprio l’aspetto turistico del comune e dà la possibilità di costruire nuovi alberghi. Uno, il cui progetto c’è già ma per il momento è bloccato, è quello che prevede una struttura a cinque stelle in via dei Tigli da parte dei Missionari del Preziosissimo Sangue. L’altro come noto riguarda l’area della ex Ceramica Lago dove però, oltre a una struttura ricettiva importante, abbiamo riservato anche una superficie di 500 m² per un salone polifunzionale pubblico. Sul turismo poi, in attesa degli alberghi, il primo passo è l’ostello alla cosiddetta “casa rossa”, per il quale abbiamo ottenuto un contributo regionale di 300mila euro a fondo perso e uno di 80mila euro da Legambiente. Il comune interviene con 160mila euro per avere una struttura importante, che recupera un area storica e che dà ai turisti un approdo in zona panoramica. Poi pensiamo di occuparci di due zone importanti come Gaggetto e Pradaccio».
 
Quali intenzioni avete in questo caso?
«Partiamo dal Gaggetto: vorremmo pensare a una ridefinizione dell’area, spostando i parcheggi nell’entroterra, sotto il cavalcavia, dove ora ci sono i campi da tennis, per dare la “vista lago” alle persone. Quindi verso la riva prevediamo le aree per i giochi e per lo sport, tennis compreso. Mentre nella parte centrale c’è spazio per un’altra, eventuale, struttura alberghiera dal lato delle Ferrovie Nord. Per quanto riguarda il Pradaccio, pensiamo a quella zona per istituire un’area camper attrezzata e, perché no, realizzare altre strutture e attività di interesse turistico».
Damiano Franzetti
Mercoledi 24 Marzo 2010