Laveno Mombello - Dopo il giuramento del sindaco Giacon e la nomina degli assessori scoppia la bagarre. Duro attacco di Ielmini alla maggioranza che prima lascia l'aula poi rientra
Primo consiglio ed è subito scontro

Una campagna elettorale dura, lunga e tesa è tornata a risuonare nel primo consiglio comunale di Laveno Mombello, tenutosi ieri sera a Villa Frua davanti a un pubblico decisamente numeroso. Un'assise iniziata con il giuramento del sindaco Graziella Giacon e con la nomina degli assessori, ma subito dopo diventata terreno di scontro quando a prendere la parola è stato l'ex sindaco Ielmini. Risultato: la maggioranza lascia l'aula, poi torna per non far mancare il numero legale e quando Ielmini finisce fuori tempo massimo lascia terminare l'invettiva a un altro consigliere di minoranza, Sinuelli, mentre il pubblico si divide. Ma andiamo con ordine.

GIACON, GIURAMENTO E ASSESSORI – La prima parte di consiglio è trascorsa come da prassi: Graziella Giacon (Centrodestra) si è insediata a sindaco (foto), seconda donna nella storia di Laveno dopo Alma Pizzi, con il discorso di prassi, il giuramento e la lettura del programma di governo per i prossimi cinque anni. La prima cittadina ha inoltre letto nomi e deleghe degli assessori: Giancarlo De Bernardi sarà il vicesindaco e avrà deleghe a urbanistica, politiche sociali e qualità; Luca Bini (recordman di preferenze) ha ottenuto istruzione, cultura, commercio e politiche amministrative; Alessandro Quaggiotto sarà responsabile di bilancio, lavori pubblici e trasporti; Pierluigi Costantini avrà le deleghe a edilizia privata, manutenzioni ed ecologia. Infine la coalizione vincente ha scelto un assessore esterno, Roberto Bianchi, che si occuperà di turismo, sport, giovani e attività produttive.
 
IELMINI ATTACCA – La bagarre si è poi accesa dopo la lettura del programma della maggioranza, quando cioè Ercole Ielmini (ex sindaco, battuto per soli 17 voti) ha preso la parola. Ielmini ha preso spunto da un volantino uscito nelle ultime ore precedenti alle elezioni nel quale si attaccava in modo duro alcuni aspetti del Pgt adottato dalla ex maggioranza di Centrosinistra. «Mi aspettavo che questa maggioranza esprimesse dissenso e distinguo verso certi contenuti diffamatori, invece siete responsabili di queste calunnie e risponderete in altra sede di ciò» è stata la frase iniziale. Ielmini ha poi dichiarato di voler difendere la dignità politica e personale propria e dei suoi collaboratori e ha parlato senza mezzi termini di «volantino pieno di arroganza, rancore, desiderio di calunniare e non rispetto delle regole» citando poi alcune incongruenze rispetto a quanto riportato da quel documento. In particolare Ielmini ha citato il progetto di un albergo voluto dai Missionari del Preziosissimo Sangue, la congregazione della quale fa parte quel don Evaldo, spuntato con un ruolo poco chiaro nel recente affaire Bertolaso. «Sul volantino, oltre ad accostarmi a don Evaldo Biasini che peraltro sull'albergo non ha potere decisionale, sono usciti dati sbagliati: non si tratta di 300 appartamenti ma di 150 camere, e l'assessore Bini che è tra i progettisti avrebbe dovuto saperlo». In precedenza l'ex sindaco aveva portato un attacco a 360 gradi anche sulla squadra di governo: «Abbiamo un vicesindaco che non risiede a Laveno e che nel suo paese ha sempre perso le elezioni; sono state mischiate le deleghe in modo che gli assessori del PdL potranno controllare quelli della Lega e viceversa, mentre il povero Udc è stato bellamente dimenticato. Inoltre si è ricorsi a un assessore esterno che, tra l'altro, è stato sollecitato più volte a rendicontare gli incassi del Tennis Club che ha ricevuto ingenti finanziamenti e che non ha ancora prodotto la documentazione richiesta».
 
LA MAGGIORANZA ESCE – La situazione si è appesantita con il passare dei minuti; il sindaco Giacon ha minacciato di togliere la parola a Ielmini in un paio di occasioni e poi ha momentaneamente lasciato l'aula insieme all'intera maggioranza (foto sopra). Sui banchi è rimasto invece – oltre ai quattro esponenti del centrosinistra – Alvaro Reggiori, della lista civica “Laveno Mombello Cerro” che successivamente ha espresso le proprie perplessità su giunta e programma di governo. Nel frattempo, mentre il pubblico si è scaldato e ha rumoreggiato, la maggioranza è rientrata (c'era il rischio di non poter proseguire per la mancanza del numero legale, e non erano ancora iniziate le votazioni) e ha ridato la parola all'opposizione. Non a Ielmini, che aveva esaurito i 15' a disposizione, bensì a Niso Sinuelli (all'esordio in consiglio) che ha portato a termine il discorso preparato dall'ex sindaco (i due nella foto) in un clima ancora piuttosto teso».
 
CASTELLI STEMPERA – Durante gli ultimi punti all'ordine del giorno, con le votazioni sulla commissione elettorale, a stemperare i toni è stato Giovanni Castelli, consigliere PdL, che ha ricordato come in una situazione simile (le due liste rivali hanno preso praticamente lo stesso numero di voti, la civica ha ottenuto comunque quasi il 20%) è necessario coinvolgere tutti nelle decisioni. «È utile una condivisione del fare, con le nomine cercheremo di toccare l'interezza della popolazione, perché in amministrazione non bisogna avere una condotta di rivalsa».
Seduta tolta, e scintille che promettono di tornare fin dal prossimo consiglio.
Damiano Franzetti
Martedi 20 Aprile 2010