Saronno - Analisi della situazione politica del presidente del Club Don Luigi Sturzo, Carlo Mazzola: tre candidati du cinque facevano parte del grande partito
Elezioni, trionfo della Dc e dei fantasmi del passato

«Qual è la grande novità su cui è scivolata l’odierna campagna elettorale? La rievocazione dei fantasmi del passato! Sempre gli stessi a distanza di vent’anni dalla caduta del muro di Berlino e dalla fine della prima Repubblica». Intervento in piena campagna elettorale del Club Don Luigi Sturzo di Saronno, negli ultimi anni attivo culturalmente in città con diverse proposte. Ora il presidente, Carlo Mazzola, ex coordinatore cittadino di Forza Italia, interviene dando uno sguardo sui protagonisti della campagna elettorale: «Questo è segno, inequivocabile, di mancanza di argomenti e, ancor peggio, tutto questo viene fatto con codardia, senza cioè avere il coraggio di dirlo apertamente, ma utilizzando tattiche sommerse, attraverso pettegolezzi, rumors, allusioni, giochi di parole, elaborazioni grafiche, perifrasi, ecc. Fatto sta che si vuole far credere che dietro Librandi di Unione Italiana ci sia Di Luccio, che dietro Marzorati del PDL ci sia Rezzonico, che dietro Porro del PD ci sia “Baffone-Stalin”».

«Due considerazioni - prosegue -. La prima: se questa è la nuova politica, allora i fantasmi che vengono rievocati sono più vivi della nuova classe dirigente. Da nostalgico democristiano aggiungo che una volta perlomeno Saronno contava qualcosa, tanto che si diceva che Varese era in provincia di Saronno. L’altra considerazione è che su cinque candidati sindaci, tre sono democristiani: altro che fine della DC! Le sue molteplici correnti non sono mai state così feconde. Se un saronnese non volesse avere un sindaco democristiano ha solo due alternative. Votare Proserpio o Giannoni. Non ho mai avuto contatti diretti né con Nicola Di Luccio, né con Augusto Rezzonico e anche se li avessi avuti non lo direi, altrimenti non sarei democristiano… forse non delle miglior specie». «Negli otto anni che sono stato coordinatore e vicecoordinatore di Forza Italia non ho mai avuto alcuna pressione diretta o indiretta dai due insigni politici saronnesi riguardo a materie urbanistiche o edili - aggiunge Mazzola -. Semmai furono ben altri. Per questo trovo ridicolo chi accusa Gilli di essere stato un palazzinaro, quando invece ha dovuto sacrificare due assessori per far approvare l’agroparco al confine di Gerenzano. Quando Librandi mi informò del desiderio di fondare Unione Italiana, mi permisi di suggerirgli di chiedere consigli agli autorevoli esperti democristiani; ci mancò poco che mi sbattesse la porta in faccia. Oggi si mettono in giro voci secondo cui questi sarebbe ispirato dal Dott. Di Luccio. Purtroppo, dico io, non è così. Ci fu un momento in cui Marzorati era papabile per assumere la presidenza della casa di riposo Focris. Ricordo serate spese – piacevolmente – per convincere personalità “vicine” al sen. Rezzonico perché accettassero tale candidatura sulla quale avevano riserve. Marzorati, come si sa, non divenne presidente, ma oggi taluni lo vorrebbero collegato all’ex parlamentare. Purtroppo, dico io, non è così. Porro comunista e contro la Chiesa? Ma per favore! Ricordo che nel 2005, in occasione del referendum sulla procreazione assistita, seppure già consigliere del centrosinistra, si comportò coerentemente con i valori cristiani, aderendo all’appello della CEI, pur subendo qualche critica interna e per questo gli va dato merito. E questo vi sembra il comportamento di chi si lascia influenzare dai comunisti? Per fortuna, dico io, non è così».

«Spero dunque - conclude il presidente del Club - che gli ultimi negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale si torni nel 2010 e si guardi al futuro, anche se rievocare il passato può essere istruttivo e… divertente. Saronno ha bisogno di una classe dirigente per le sfide future. Ne cito alcune: l’ospedale rischia di essere ridimensionato fra i colossi di Busto Arsizio e, soprattutto, dalla “cittadella della sanità” che sorgerà nei pressi della Bovisa. Siamo all’ultimo stadio per agganciare l’indotto di Expo 2015. L’alta velocità sposterà parte dello sviluppo commerciale sull’asse Milano-Novara a discapito del nostro territorio. Le aree dimesse costituiscono le ultime risorse da impiegare saggiamente per creare nuove opportunità di lavoro e occupazione. Uno degli ultimi poli di attrazione di Saronno è quello delle scuole; come mai il nostro liceo scientifico è stato trascurato dalla provincia che non gli ha conferito l’opzione per le scienze applicate? Questi sono alcuni dei temi su cui il club Don Sturzo manterrà la propria attenzione in futuro, collaborando con lealtà ed inflessibilità, se ciò sarà gradito, con la prossima amministrazione. C’è un’ultima sfida: quella umana. Mi permetto di insistere nel fare un richiamo agli amici democristiani (e non solo a questi), sparsi nei diversi partiti, affinché si combattano sulle idee ma preservino i rapporti personali. C’è chi parla di una prossima “terza Repubblica”. I partiti di oggi, come quelli ieri, DC, PSI, PCI, ecc. potrebbero, per vari motivi, sciogliersi come neve al sole. La persone ed i loro valori rimangono, se c’è rispetto. Su questa fede si basa il mio ottimismo per l’avvenire».

Martedi 16 Marzo 2010