Saronno - Il candidato del centrodestra risponde alle dichiarazioni della coalizione opposta in merito al Piano regolatore generale
Marzorati e centrosinistra, bagarre sul piano regolatore

Avendo letto un intervento della coalizione di sinistra in merito alla situazione urbanistica, chiedo, ai sensi delle vigenti disposizioni riguardanti la “par condicio” che venga pubblicato in giornata questo mio intervento. Grazie
Michele Marzorati

A poche ore dal ballottaggio per l’elezione del Sindaco, la coalizione di sinistra tenta di sollevare fumo e confusione su alcune affermazioni del candidato sindaco Marzorati, il quale, durante la campagna elettorale, ha avuto il coraggio di zittire la sinistra che denunciava fenomeni di occupazione insensata del territorio, dichiarando che il Piano regolatore che ha dato la possibilità di agire in questo modo era un Piano approvato dall’amministrazione di sinistra nel 1994 dove l’attuale segretario del PD Nicola Gilardoni era Assessore e vice sindaco e il candidato sindaco Porro era consigliere di maggioranza.
Ma ancora una volta questo intervento ci permette di sostenere alcune verità inoppugnabili, documentabili agli atti comunali: ci sembra davvero strano che Porro, che certo non rappresenta una novità per la politica saronnese, perché la sua prima elezione a consigliere comunale risale al lontano 1980 (ben trenta anni fa: anziché la novità rappresenta forse il più vecchio politico presente nel panorama politico cittadino) non “ricordi” bene.
Dice che il Piano regolatore approvato nel 1994 dall’amministrazione di sinistra di cui faceva parte prevedeva la salvaguardia da sviluppi edificatori di rilevanti zone ambientali (fa riferimento essenzialmente alle aree di nord este e di nord ovest), ma dimentica di dire che questa non era altro che una conferma di un piano che già esisteva, anzi il nuovo piano delle sinistre prevedeva la definitiva compromissione della zona Colombara dove il territorio veniva ampiamente occupato dalle previsioni del nuovo piano.
Dice che l’edificazione sarebbe stata limitata a previsioni di completamento: ma non spiega come mai il Piano era previsto su una ipotesi di insediamento di 60.000 persone, mentre, per fortuna, siamo rimasti sotto i 40.000.
Dice che si era occupato delle aree dimesse (quella che lo erano all’epoca), ma non dice che ne prevedeva il completo sfruttamento a livello residenziale senza prevedere edilizia convenzionata o il benché minimo ritorno di beneficio pubblico.
Dice che aveva trasformato in edilizia convenzionata vecchi Piani di lottizzazione che mai erano stati attuati dai proprietari, dimenticandosi di dire che la maggior parte degli stessi non riusciva a vedere la luce a causa delle assurde previsioni di Piano e che soltanto con un piano di inquadramento dell’assessore De Wolf nei primi anni del 2000 queste aree si sono sbloccate dando non solo la possibilità di realizzare edilizia convenzionata “mista” ad edilizia libera, evitando la nascita di quartieri esclusivamente di edilizia popolare, ma che ha dato al Comune benefici pubblici di notevole entità, pari a due condomini di appartamenti assolutamente gratuiti per il comune, opere di urbanizzazione per centinaia di migliaia di Euri, un pista ciclabile, ancora in realizzaione, che attraversa la città.
E si dimentica di dire perchè questo Piano regolatore ancora vigente non ha saputo dare alcuna indicazione per le aree che nel frattempo sarebbero risultate dismesse che oggi costituiscono, non per scelta delle proprietà, ma per mancanza di previsioni urbanistiche, aree di degrado igienico e ambientale.
E si dimentica di dire che la viabilità impossibile che oggi caratterizza Saronno è figlia di quel piano.
E si dimentica di dire che grazie all’operato dell’ultima amministrazione di centro destra, quella che la sinistra tenta di far passare come caratteristica degli interessi dei costruttori, le volumetrie edificate sono risultate ridotte a un terzo (il dato fa riferimento al periodo pre-crisi) rispetto a quelle dei dieci anni precedenti.
Insomma tante dimenticanze, soprattutto per una politico “di vecchia generazione” che ha cominciato ad essere Consigliere comunale 30anni fa.
Ma sono solo dimenticanze o si tratta di un ultimo tentativo di non dire la verità?
I cittadini sapranno giudicare.
Michele Marzorati
Venerdi 9 Aprile 2010