Saronno - I cinque sindaco hanno firmato una petizione contro lo slittamento dal 2015 al 2027 dei termini per il miglioramento della qualità dei bacini idrici
“La Regione ignora Saronno e il torrente Lura”

 

La politica saronnese si unisce sul destino del torrente Lura ma la Regione si volta dall'altra parte.
Da una settimana Alberto Paleardi, componente del Coordinamento del Partito Democratico di Saronno, ha avviato la propria battaglia per la pulizia del Lura.
“In questi giorni - spiega Paleardi – l’autorità di bacino del fiume Po ratificherà, su suggerimento della regione Lombardia, lo slittamento dal 2015 al 2027 dei termini per il recepimento della direttiva europea che impone un miglioramento della qualità dei bacini idrici. Una proroga che di fatto azzererà gli interventi per il recupero del torrente che ad oggi ha una qualità dell’acqua classificata come insufficiente”.

Proprio per chiedere alla Regione di non rinunciare a priori alla pulizia del Lura, Paleardi ha mobilitato tutti i candidati sindaci per chiedere un loro intervento: “E’ una campagna superpartes che tutti hanno compreso come vitale per la città tanto che tutti i candidati, da Pierluigi Gilli a Michele Marzorati, da Luciano Porro ad Angelo Proserpio fino a Sergio Giannoni hanno aderito alla mia petizione dichiarando quindi l’impegno dell’intera città, formata da 38.460 residenti, per salvare il Lura da 17 anni di abbandono”.
«38.460 adesioni tranne una – spiegano dal Partito Democratico -. L’europarlamentare pidiellino e saronnese Lara Comi, in aperto contrasto con la decisione del candidato sindaco cittadino proposto dal suo partito, ha deciso, infatti, di non associarsi alla petizione».

 
Paleardi si è recentemente recato in Regione martedì mattina, accompagnato da Sergio Giannoni, in rappresentanza dei candidati: “Abbiamo solo protocollato la lettera perché nonostante le ripetute richieste nessuno ci ha voluto ricevere”. Una posizione che Paleardi non manca di stigmatizzare: "Ancora una volta Saronno è stata dimenticata e messa in un angolo, nemmeno nei periodi elettorali la voce della città viene ascoltata in Regione”.
Giovedi 25 Febbraio 2010