Somma Lombardo - Jimmy Pasin è candidato con la coalizone del centrosinistra alle elezioni comunali
Pasin:"Il rilancio del territorio passa dall'ascolto di chi lo vive"

Il prossimo dicembre Girolamo Pasin detto Jimmy compie gli anni e, probabilmente, si augura di soffiare Jimmy Pasinsulle 50 candeline della sua torta con la fascia tricolore al petto. Questo fine settimana, infatti, sostenuto dal centrosinistra sommese, il suo nome sarà uno dei sei che i cittadini dovranno scegliere come sindaco della città.
È nato a Friburgo, in Svizzera francese, ma è arrivato a Somma che ancora era bambino, e qui ha compiuto l’intero arco scolastico, dalle elementari a Somma alla laurea in architettura al Politecnico di Milano, dove poi ha deciso di rimanere ma dalla parte opposta della cattedra, come professore di architettura e design. «Un’esperienza che mi ha permesso di restare a contatto con una realtà intellettualmente stimolante e coi giovani».
Fino a due anni fa non aveva mai sottoscritto una tessera di partito, «ma ho sempre fatto politica: dal ’90 ho cominciato a collaborare con l’amministrazione sommese, e dal ’96 al 2005 ho fatto l’assessore nella giunta di Claudio Brovelli», poi è arrivato il Partito Democratico e Pasin è entrato a farvi parte, «mi ha convinto il progetto politico che mira ad unire tutte le realtà del centrosinistra, come a Somma, del resto, accade già da tempo».
Cos’è oggi Somma Lombardo?
È il risultato della somma di tante cose e di una lunga storia, una città che dal dopoguerra a oggi ha vissuto cambiamenti epocali. Ad esempio c’era una tradizione industriale che dagli anni ’80 è entrata in declino e ora non c’è più. Parallelamente c’è stata la crescita di altre realtà come la piccola e media impresa, che ora sono il vero cuore pulsante dell’economia.
A un certo punto a Somma è anche arrivato l’aeroporto con una dote potenziale di 100mila posti di lavoro, che non si sono mai visti, ma che ha catalizzato su di se tutta l’attenzione: è stato un grave errore, in tal modo si è trascurato il tessuto produttivo delle Pmi, la vera fonte d’occupazione e il vero motore dello sviluppo del territorio. Paradossalmente quella che doveva essere una grande opportunità di lavoro si è rivelata una fonte di dequalificazione del lavoro.
Cosa è mancato alla città?
Negli ultimi 5 anni si è puntato sull’abbellimento del centro senza investire sulla sua vivibilità, si sono rifatti i “pavimenti” della città senza pensare a creare un modello di frequentazione, questo ha portato alla creazione di spazi vuoti, non "vissuti" dalla città, e parallelamente all’abbandono delle sue aree periferiche e delle frazioni.
I giovani come entrano nel suo programma di governo?
La risposta che è stata data in questi anni ai bisogni dei giovani è stata l’organizzazione di qualche concerto e qualche evento. Secondo noi questo non basta. I giovani vanno incentivati e accompagnati nella costruzione di un progetto. A Somma esistono diversi gruppi e associazioni che vivono spesso per conto loro. Penso all’associazione Somma Giovani che organizza l’evento “Castelli in moto”, ma penso a tante altre realtà. Vanno messi nelle condizioni di potersi esprimere, e questo significa concedere spazi per poterlo fare
Di quali infrastrutture ha bisogno Somma Lombardo e di quali, tra quelle di cui si parla, invece non ha bisogno?
Dal punto di vista viabilistico Somma ha bisogno sicuramente della tangenziale per sviare il traffico dalla città, ormai il volume di automobili in transito è diventato insostenibile. Dobbiamo registrare che quella della tangenziale è stata forse la più grande promessa mancata dell’amministrazione Colombo che non è riuscita a far stanziare un soldo nemmeno per il progetto. Quindi quello che bisogna fare ora è partire da zero e riproporre l’opera nelle sedi competenti e far capire che la tangenziale è un’infrastruttura necessaria non solo per Somma ma per tutto il territorio.
Quella che non serve è invece la terza pista dell’aeroporto. Il suo presupposto sarebbe un traffico di potenziale di 49 milioni di passeggeri. Un volume raggiunto solo da 18 aeroporti in tutto il mondo e tutti costruiti fuori dai centri urbani. Allo stato attuale sarebbe come se una famiglia di 4 persone con tre macchine costruisse una garage da 20 posti perché “potenzialmente” sono tanti gli amici che potrebbero fargli visita. La realtà è che manca completamente la conoscenza del settore. Bisognerebbe gestire meglio l’esistente.
Le priorità del suo programma quali sono?
Senza dubbio i problemi di carattere sociale e la partecipazione. Noi proponiamo da subito 3 tavoli di confronto col territorio. Uno con la rete del volontariato per coordinare le modalità di intervento e non sovrapporre la loro azione con quella comunale, ma anzi incentivarli dove il loro intervento è più forte; un tavolo con le associazioni sportive per far emergere i problemi e risolverli insieme; E infine un tavolo sul lavoro, a cui far sedere commercianti, artigiani, sindacati e agenzie educative per sostenere e sviluppare un modello di occupazione sul territorio. Un modello che crei e qualifichi veramente il lavoro a Somma Lombardo.
 

Tomaso Bassani
Lunedi 22 Marzo 2010