Busto Arsizio - Il candidato di Unione Italiana si racconta e parla del programma elettorale della sua lista. Primo obiettivo: utilizzare la miriade di immobili comunale non utilizzati
Bruno Tridico: «Diamo responsabilità ai giovani»

La candidatura di Bruno Tridico è arrivata al fotofinish. Il partito che lo sostiene, Unione Italiana, è stata più volte accreditata a sostegno d questo o di quel candidato, poi è arrivata l'ufficialità e anche la formazione d centrodestra formata da Gianfranco Librandi ha trovato posto nella corsa elettorale bustocca. Tridico è nato a Crotone ma vive in Lombardia da quando aveva 5 anni. Ora ne ha 39, è sposato e ha una figlia, è il candidato più giovane che si presenta in questa tornata elettorale e fa l'amministratore di condomini nel suo studio che, adesso, è anche la sua sede elettorale ricca di santini, bandiere e manifesti elettorali. E' nuovo alla politica e non ha mai seguito un consiglio comunale a Busto Arsizio.

Bruno Tridico, cos'è Unione Italiana?

Una formazione politica di centrodestra che non vuole fare distinzioni tra nord, centro e sud Italia. Proprio in questo ci differenziamo da Pdl più vicino alla Lega Nord. Noi pensiamo ad un centrodestra diverso che sappia dare voce ai cittadini. Le nostre tre parole d'ordine sono concretezza, competenza e lealtà.

Come vede la città di Busto Arsizio dopo 5 anni di governo Farioli?

In questi cinque anni di amministrazione Farioli ho visto la città fermarsi. Fino a qualche anno fa era una tra le prime realtà per reddito pro capite e ora sta progressivamente perdendo terreno. Noi non avremo la bacchetta magica ma almeno potremmo dare concretezza ai programmi per dare una svolta.La città è in un'ottima posizione ma vanno create le opportunità per tornare a svilupparsi. Perchè non partire da quel patrimonio immobiliare fermo che, invece, potrebbe essere rimesso a reddito? L'ex-calzaturificio Borri, l'area delle Nord, l'ex-carcere, l'area industriale senza servizi.

Da dove partirà se sarà eletto sindaco?

Prima di tutto metteremo a punto una squadra di assessori che sappia assumersi responsabilità importanti. Servono professionisti competenti e nella mia lista ci sono persone che conoscono bene la realtà cittadina. La nostra capolista lavora in Agesp ma abbiamo anche architetti, commercianti, imprenditori. E' rappresentata buona parte della società. Il secondo passo sarà quello di mettere in pista progetti di riqualificazione delle aree dismesse. Vorremmo trasformare, in particolare, l'ex-calzaturificio Borri in un polo giovanile coinvolgendoli nella sua realizzazione. Loro sono il futuro e vanno responsabilizzati oltre che ascoltati.

Per quanto riguarda le proposte culturali?

Vogliamo sviluppare il turismo culturale. Busto è una città che ha una storia e un fascino che vanno rivalutati a partire dalle sue chiese, i suoi monumenti, i palazzi, le piazze. Poi c'è un polo fieristico sottoutilizzato che vorremmo riportare in auge.

In ambito sociale quali sono le vostre proposte?

Vorremmo riutilizzare una parte del patrimonio immobiliare della città per chi è senza casa. Poi c'è tutto un lavoro di ascolto dei quartieri che vorremmo fare se eletti per sapere quali sono le reali esigenze dei cittadini che li abitano e, così, intervenire puntualmente per far sentire l'amministrazione più vicina alle periferie. Per le povertà, vecchie e nuove, pensiamo ad un accordo con tutti i supermercati di Busto per avviare un progetto di "last minute market", una modalità che già esiste in altri paesi: praticamente usare tutta quella merce buona ma non più vendibile, ad esempio le verdure e la frutta che ha qualche ammaccatura, a prezzi vantaggiosi per le persone che non hanno un reddito sufficiente.

Orlando Mastrillo
Sabato 7 Maggio 2011