Cislago - Intervista al sindaco uscente, Luciano Biscella, che si ripresenta sostenuto dalla lista civica Vivi Cislago
Biscella: “Non abbiamo solo sogni, ma tanti obiettivi da raggiungere”

Luciano Biscella“Non solo sogni, ma molti obiettivi”. Luciano Biscella è il sindaco uscente, ha 62 anni ed si ripresenta come candidato sostenuto dalla lista civica Vivi Cislago. Sposato, ha due figli, è ingegnere civile strutturista, prima di essere primo cittadino è stato anche assessore ai lavori pubblici tra il 1990 e il 1992. Ha scelto di ricandidarsi perché «dobbiamo continuare il lavoro iniziato, senza simboli di partito particolari – spiega -. Personalmente sono iscritto al Partito Socialista Italiano, ma chi aderisce alla nostra lista, anche se iscritto a qualche partito, lo fa a titolo personale. Siamo una lista civica, lo siamo sempre stati e sempre lo saremo. Questa è la nostra linea».

 
 
Quali i tre punti principali del programma?
«Il miglioramento dei servizi prestati alla persona; il proseguimento della manutenzione delle scuole esistenti e la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia per ampliare la distribuzione sul territorio della proposta formativa; l’attuazione del Piano Generale Urbano del Traffico per favorire la realizzazione delle piste ciclo pedonali, a sostegno della sicurezza della mobilità lenta sulle strade; la riqualificazione delle banchine della Varesina con finiture adeguate all’apprezzamento di cui gode la Piazza della Chiesa».  
 
Da una consultazione coi cittadini è emerso che servirebbe in città una casa di riposo per anziani e più attività per i giovani. Cosa ne pensa?
«La costruzione di una Casa di riposo per anziani è un’ipotesi sempre attuale, ma credo che la sua sostenibilità finanziaria e gestionale richieda un coinvolgimento di altri Enti, oltre il Comune di Cislago. Alle esigenze locali risponde meglio un Centro Diurno, che permette di seguire l’anziano, senza che venga sradicato dalla famiglia. Per i giovani abbiamo acquisito al patrimonio un ambiente che a breve deve diventare un centro di aggregazione giovanile, gestito da persone che hanno già maturato esperienze in tal senso».
 
Cislago sarà interessata dall'arrivo di Pedemontana. Il progetto va bene secondo lei o c'è da rivedere qualcosa?
«Per il progetto relativo al tracciato di Pedemontana non è più il caso di parlarne in quanto è definito da tempo. Il Sistema Autostradale Pedemontano coinvolge Cislago anche per la
“Varesina Bis”, per quale, con la condivisione del Comune di Gerenzano, siamo riusciti a deviare parzialmente il tracciato verso l’esterno del paese e la Green Way, ancora in fase di definizione perché anch’essa insisterebbe sull’area del Centro Sportivo esistente. Per questa area, la giunta ha già approvato la variante al piano delle opere pubbliche per un importo di 450mila euro e predisposto quanto serve per la realizzazione entro settembre un campo di calcio, di dimensioni ridotte e in erba sintetica. Contemporaneamente si continuerà a sostenere la realizzazione del nuovo centro sportivo da parte di “Società Pedemontana”, come approvato dal CIPE; la società Terna, entro il mese di agosto, libererà degli elettrodotti l’area interessata, che sarà raggiungibile con la nuova strada in fase di costruzione».
 
Lei è il sindaco uscente, cosa considera come suo fiore all'occhiello di questi cinque anni di amministrazione?
«Temo che le amministrazioni non riescano ad avere veri “fiori all’occhiello”; a volte
risolvono solo alcuni problemi del paese. Un buon risultato penso possa essere quello di aver garantito una sufficiente distribuzione dell’acqua potabile in tutto il paese; anche nelle zone che lamentavano da anni una carenza idrica si è risolto il problema prestando maggior attenzione alla gestione della rete, senza realizzare nuovi pozzi, con un marcato risparmio economico».
 
Un sogno per Cislago?
«Sogni pochi, obiettivi molti, come concretizzazione del lavoro e dei progetti già “pronti nel cassetto” e congelati dal Patto di Stabilità: oltre agli interventi già ricordati, la realizzazione del nuovo Centro Sportivo. Se proprio si vuole sognare, spero che si liberalizzi la finanza dei comuni dal vincolo del Patto, per rispettare il comportamento dei cittadini virtuosi che sono sempre stati attenti alla spesa pubblica e il loro diritto all’autonomia gestionale, che favorirebbe anche la ripresa nel mondo del lavoro».
Manuel Sgarella
Mercoledi 11 Maggio 2011