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Gallarate - Marco Predazzi del Melo risponde a Nino Caianiello, che sabato ha definito "nicchie di potere" le Acli e il Melo. E chiede di evitare divisioni di fronte al "regime"
"Non si può dividere la città tra elettori e nemici"
Quella definizione, "nicchie di potere", non è piaciuta proprio al Melo e alle Acli. È stato il plenipotenziario del PdL Nino Caianiello, sabato, a definire così le due associazioni gallaratesi, che avevano organizzato due incontri con tutti i candidati sindaci. «Il nostro candidato Massimo Bossi è disponibile al confronto» ha detto sabato Caianiello, salvo poi escludere «certi posti dove veniamo invitati all'ultimo momento e dove non si cerca il confronto». Marco Predazzi, presidente del Melo onlus, considera gravissime le affermazioni di Caianiello: «Definire “nicchie di potere” pilastri benemeriti della società civile come il Melo e le ACLI» assume «una devastante connotazione etica e politica, la cui gravità ci auguriamo non sfugga anche ai sostenitori del PdL che ancora riconoscono il valore essenziale della sussidiarietà». Per Predazzi questo è il centro della questione, è grave da parte di chi governa «la divisione della comunità locale in elettori e nemici del regime, là dove in realtà esiste un’unica, fortunatamente pluralista, società civile impegnata ogni giorno per la costruzione della città, quanto e più di una stessa amministrazione civica».
Roberto Morandi
Lunedi 11 Aprile 2011 |