Gallarate - Candidato per venti giorni, aveva già affrontato due dibattiti pubblici. Nasconde un pizzico di delusione, ma prevale la disciplina. Intanto è in dubbio una delle due liste leghiste
Gualandris: "Il fine giustifica i mezzi, se è per vincere"

«Umberto Bossi mi ha chiesto la disponibilità a farmi da parte per trovare un candidato che abbia maggiori possibilità di vincere contro il PdL». Il primo commento di Stefano Gualandris è freddo e guidato da quella disciplina di partito che tutti riconoscono alla Lega Nord. «Giovanna ha più esperienza di me, è una ex parlamentare» dice ancora Gualandris, gallaratese di 33 anni, storico militante della sezione locale. «Il fine giustifica i mezzi... e in questo caso il fine è alto. Se il capo lo chiede, ho fiducia che sarà la soluzione migliore». È stata una riunione serale con Umberto Bossi a dare il via all'operazione, ieri sera: il senatur è arrivato in città per altri impegni e ha riaperto improvvisamente la partita: secondo cambio in corsa, tutto pur di vincere contro il PdL.
Certo, un po' di dispiacere personale Gualandris non lo nasconde: «Mi dispiace per le persone che mi avevano dato fiducia, può esserci un po' di delusione, quando si sono fatti 20 giorni di campagna elettorale e qualche confronto pubblico. Ma se questa è la soluzione migliore per vincere...».

Bianchi Clerici potrà contare sulla lista della Lega Nord, mentre è da vedere se si farà la lista "civica": i moduli delle firme raccolte contengono l'indicazione "Gallarate Onesta - Gualandris sindaco" e quindi è tutto da rifare. Con la scadenza di sabato ormai vicinissima: «Duecento firme in pochi giorni non sono poche».

Roberto Morandi
Martedi 12 Aprile 2011