La coalizione a sostegno di Massimo Bossi si presenta alla città: al Teatro del Popolo, giovedì sera, convergono gli otre duecento candidati schierati nelle otto liste pro-Bossi. «Proporremo qualcosa di nuovo, sarà una campagna elettorale diversa da quella stanca vista finora» assicura Nino Caianiello, ringraziando tutte le liste che hanno dato il loro sostegno a Bossi e annunciando al contempo la rinuncia alla Lega Padana Lombardia. Il leader del PdL gallaratese ritorna anche sull'ormai acceso scontro sui dibattiti pubblici e dice di non aver mai attaccato Acli e Melo: «Si parlava di "nicchie di potere" del centrosinistra, quelle poche che hanno, non li ho mai citati». E ribadisce la sua linea sulle occasioni di confronto: «i dibattiti si fanno negli incontri con i giornalisti, non nelle sedi della associazioni», aggiungendo poi (al termine della conferenza stampa) di essere disposto anche a pagare una sede. Purché si tratti di un luogo neutrale. 
Intanto il candidato Massimo Bossi prosegue nella intensa campagna elettorale e sta valutando le occasioni di confronto proposte. «A Gallarate si è fatto tantissimo, alcuni progetti sono ancora in corso» dice Bossi, che indica come punti programmatici forti l'ambiente e la qualità di vita, oltre alla necessità «di intercettare le dinamiche economiche legate ad Expo, per attrarre risorse per i servizi sociali e per la qualità di vita».
A suo sostegno, come detto, ben otto liste: PdL, Udc, La Destra, Rioni di Gallarate, Bossi sindaco, Mucci-Orgoglio gallaratese, Lista civica Cosco, Io amo Gallarate (Magdi Allam). Ognuna con la sua attenzione particolare, dallo sport alla sicurezza, alle dinamiche dell'integrazione degli stranieri. Saranno presentati tutti al Teatro del Popolo, «che è sempre stato luogo di buon auspicio per le nostre campagne elettorali», conclude Isabella Peroni, che sarà la coordinatrice della serata.

Nei prossimi giorni sono attesi anche i big nazionali: venerdì nel tardo pomeriggio dovrebbe arrivare il ministro Renato Brunetta, insieme al coordinatore Mario Mantovani.