Malnate - Filippo Castelli per il ballottaggio dichiara di votare a favore del candidato del Pd: «Il programma di Astuti valorizza la comunità, proprio come gli svizzeri». Potrebbe nascere un nuovo laboratorio politico sul territorio
Astuti (Pd) "sfonda" anche sul Fronte indipendentista per la Lombardia

Che cosa hanno in comune un esponente del Fronte indipendentista per la Lombardia e un candidato sindaco del Centrosinistra ? Nel caso di Filippo Castelli (Fipl) e Samuele Astuti (Pd), più di quanto si pensi. «Al ballottaggio - dice Castelli senza indugiare- voterò Astuti perché ha dimostrato di valere sul campo. Per noi la valorizzazione della comunità è fondamentale e il programma che ha realizzato il candidato del centrosinistra prevede molte cose per la comunità malnatese».
Castelli (foto sopra), prima di approdare al Fronte indipendentista per la Lombardia, è stato un tesserato del Carroccio e da studente ha fatto una tesi di laurea sul pensiero economico dei movimenti autonomisti. Dice di non avere più nulla a che fare con il partito di Bossi dal 1999, quando il Senatùr ha deciso di rimanere a Roma al fianco di Silvio Berlusconi. «La candidata della Lega di Malnate (Elisabetta Sofia ndr) è inadatta – spiega il giovane candidato - e la Lega ha dimostrato di essere soloo chiacchiere e distintivo. Fa leva sull’ignoranza e i bassi istinti delle persone, come quando attacca gli immigrati. E poi fa i manifesti sulle riserve indiane, quando invece gestisce il potere con l’uomo bianco (Berlusconi ndr) a Roma».
Viste le dichiarazioni di Radaelli e quelle di Castelli, a Malnate potrebbe nascere un inedito laboratorio politico sui grandi temi che riguardano la città. Questa ipotesi di collaborazione trasversale, in favore della comunità malnatese, era già emersa durante un incontro pubblico tra i candidati organizzato da Confesercenti. «Il mio fine politico  – continua Castelli – non è essere eletto, ma è la comunità, ecco perché voterò Astuti. Apprezzo Radaelli per le sue dichiarazioni, ma è chiaro che il fine del Pdl , come formazione politica, è il Pgt e la Lega li segue a ruota perché ha smarrito il senso delle origini. Fanno i loro affari e si disinteressano della comunità».
In questo momento tutti sono concentrati sulle dichiarazioni di voto, ma un altro nodo è la squadra che i candidati al ballottaggio metteranno in campo. Facendo un po’ di fantapolitica, si potrebbe ipotizzare l’assegnazione di un assessorato proprio al leader del Fronte indipendentista lombardo. «Probabilmente lo accetterei – conclude Castelli- e non costerebbe nulla alla comunità in quanto noi rinunciamo ai compensi e consentirebbe al movimento di uscire dall’angolo, perché noi veniamo un po’ intesi come un fenomeno di. estremismo folcloristico. Io vorrei togliere la definizione di “indipendentista” dal simbolo perché non rende bene l’idea e allontana la gente dalle nostre proposte. Noi non parliamo di una padania che non esiste, crediamo invece che il modello svizzero sia una soluzione praticabile. Insomma, noi non siamo di sinistra ma vorremmo essere svizzeri».

Michele Mancino
Martedi 17 Maggio 2011