Varese - Accuse alla giunta Fontana: "Non avete portato a compimento i progetti annunciati cinque anni". Il sindaco risponde con una lettera e sottolinea che "l’acquisto di allora fu quindi giusto e lungimirante"
Il nuovo teatro accende lo scontro tra Oprandi e Fontana

Si accende la campagna elettorale, il centrosinistra attacca duramente il sindaco Fontana e gli contesta errori e mancanza di soluzioni concrete per il progetto del teatro.Lo sostengono Luisa Oprandi, Fabrizio Mirabelli e Roberto Molinari, rispettivamente candidato sindaco, capolista e segretario cittadino del Pd. In una lettera molto puntuale e che prevede varie critiche nel merito amministrativo, l'opposizione ricorda: «Perché a distanza di oltre quattro anni Lei non è ancora riuscito a realizzare nulla di quanto promesso ai varesini?  Nel 2007, al momento di quell’acquisto Lei sottolineò con decisione, come le parole citate “verbatim” testimoniano, la Sua ferma volontà di fare del comparto intorno alla Caserma Garibaldi un “luogo nuovo” con un nuovo teatro e nuove strutture a servizio dell’università. Insomma considerò l’acquisto della Caserma strategico per la città e strategico alla luce (sic) del Suo programma del 2006».

E' forse l'accusa principale che si può rivolgere alla giunta Fontana, cioè quella di non aver portato a compimento i progetti annunciati cinque anni. Il sindaco risponde con una lettera e sottolinea che «l’acquisto di allora fu quindi giusto e lungimirante, visto che il Federalismo Demaniale era ancora di là da venire e non avrebbe comunque incluso la ex Caserma tra i beni ceduti gratuitamente al Comune di Varese, trattandosi di bene del Demanio Militare».

Il sindaco ribatte che la cifra pagata non è onerosa, e che il Pgt non c’entra nulla. Ammette che i tempi sono lunghi perché «il Comune di Varese intende valutare con grande cura l’impatto dell’intera operazione» e anche perché le leggi urbanistiche ei vincoli rallentano molto i tempi. La lettera è segnato infine anche da toni ironici e si chiude persino con una citazione di Gramsci.

R.R.
Giovedi 28 Aprile 2011