Varese - Anche gli sfidanti sempre pił agguerriti: Morello, della Porta Raffo, Ibba, Castelli, Cammarata, Nicoletti, Scardeoni, Greco. Inizio stasera alle 21. Sul palco i direttori delle testate varesine
Fontana, Oprandi o X? Al teatro la grande sfida dei sindaci

E’ la sera del grande confronto elettorale, a Varese, tra i 10 candidati sindaco. Sono attesi centinaia di varesini, nella cornice del teatro Apollonio, in piazza della Repubblica alle ore 21. Si tratta del confronto più acceso tra quelli finora andati in scena, a poche ore dall’apertura delle rune, e nel mezzo di una campagna corretta ma comunque molto serrata. Raccomandiamo ai lettori che vogliono assistere di recarsi al teatro con qualche minuto di anticipo per facilitare l’affluenza.

I 10 aspiranti sindaco saranno intervistati da Marco Giovannelli (direttore di Varesenews), Giancarlo Angeleri (direttore de La Prealpina), Vittorio Colombo (caporedattore de La Provincia), Matteo Inzaghi (direttore di Rete 55), Patrizia Sirtori (giornalista di Tele7laghi); un parterre qualificato che ha l’ambizione di fornire ai varesini un quadro esaustivo della partita in gioco.

Sul palco Attilio Fontana (Lega, Pdl), Luisa Oprandi (Pd, Idv, Sel, Varese&Luisa), Mauro Morello (Udc, Pri, Fli), Alessio Nicoletti (Movimento libero), Carlo Scardeoni (Fds), Francesco Cammarata (Movimento 5 stelle), Mauro della Porta Raffo (La Varese che vorrei, Pensionati), Raffaella Greco (unione italiana, Zona Franca), Egidio Castelli (Fronte Indipendentista Lombardia), Flavio Ibba (Adc, Dc).

La serata sarà introdotta dai giornalisti, poi via alle domande. Ai candidati saranno consegnati anche le domande arrivate in questi giorni in redazione, come avvenuto a Gallarate e Busto Arsizio.  

La campagna elettorale di Varese si gioca sui progetti futuri della città e sul mantenimento del volto di città giardino. Il futuro teatro, la sistemazione di piazza Repubblica, le stazioni, il futuro del Sacro Monte, i parchi cittadini, i trasporti e la mobilità e come fermare il traffico, la vita nei quartieri e la mancanza (o forse no) di politiche culturali più forti, il rischio di deviare sempre di più una città dormitorio e la speranza invece di creare (o la consapevolezza di aver già creato) una bella isola pedonale una città sempre più sicura e vivibile. 

Roberto Rotondo
Mercoledi 11 Maggio 2011