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Varese - Presentata la lista di SEL, undici donne e tredici uomini provenienti da tutto il mondo della società civile: scuola, università, cultura, volontariato, aziende, politica, istituzioni e libere professioni
“Siamo storie diverse per narrare una città diversa”
Si presenta così, trasversale rispetto alla società civile e variegata per professioni ed età dei candidati, la lista con cui Sinistra Ecologia e Libertà correrà per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio in coalizione con PD, Italia del Valori e Lista Civica, con candidato sindaco la professoressa Luisa Oprandi. «Abbiamo voluto dare voce e rappresentanza a parti della città spesso ignorate dalla politica e dalle istituzioni, coinvolgendo persone già impegnate quotidianamente nel volontariato, nel sociale e in generale nella società civile» ha spiegato il capolista Rocco Cordì. Ventiquattro i nomi, con undici donne e tredici uomini: una parità ha aggiunto Cordì «se non di numero, di ruolo. Il 70% dei componenti non è iscritto a SEL: questo perché siamo un soggetto politico ancora il formazione». Tra gli altri spiccano Adriano Gallina, direttore della Fondazione Culturale di Gallarate e diocente universitario alla Cattolica di Milano (ma varesino doc); Marco Cosentino, docente universitario dell'Università dell'Insubria; l'avvocato Marzia Giovannini; Angelo Zappoli consigliere comunale uscente; Djibril Thiam, senegalese, da 18 anni in Italia e italiano a tutti gli effetti dallo scorso 3 marzo 2010; i giovanissimi Alexander Majer del 1991, Matilde Accurso Leotta e Giuseppe Licata, classe 1990; Valentina Minazzi, una delle anime di Legambiente a Varese. «La lista è frutto di un lavoro di gruppo, di un sentire comune – ha dichiarato Luisa Oprandi, candidata sindaco della coalizione – Si tratta di volti e nomi che rappresentano il nostro stile, quello di voler rispondere concretamente, con professionalità e competenza, con persone già impegnate e calate nel sociale, alla volontà di invertire l’ordine delle priorità: ossia partire non dalle fontane e dalle grandi opere, ma dalla persone, dai quartieri, dalla cultura. Insomma una risposta concreta per dire che noi ci siamo per costruire una politica di partecipazione reale».
A.P.
Sabato 9 Aprile 2011 |