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Malpensa - Giampaolo Livetti, candidato di Etico, vuole che la Regione torni a progettare il recupero delle aree abbandonate, insieme ai Comuni: zone verdi, ma anche logistica "invece di sacrificare l'area del Gaggio"
Le aree delocalizzate? "Diventino zona di mitigazione ambientale"
Che fare, dunque? «Anzitutto definire precisamente una destinazione urbanistica sovra-comunale per le zone. C’erano volumi, viabilità, infrastrutture per la residenza; ora bisogna progettare nuove funzioni, per queste zone». Quali? «Secondo me, prioritariamente, quella di mitigazione ambientale, in secondo luogo quella di risposta alle prospettive dell’aeroporto. In alcune zone prossime alla struttura di Malpensa occorre pensare infatti ad una rete di realizzazioni naturalistiche che riducano le ricadute acustiche e visive della struttura». In altri comparti, secondo il candidato di Etico, si può trovare spazio per nuove strutture logistiche, «quelle previste nel Master Plan della SEA»: «invece di sacrificare via Gaggio e la brughiera residua, come prevede il progetto SEA, si usino le aree delocalizzate nei comuni, per collocare la logistica». Per Livetti deve essere proprio la Regione a prendere in mano la questione, con il futuro Piano d’Area Malpensa, che deve prevedere «un capitolo a parte per le aree delocalizzate». A due condizioni preliminari, dice il candidato di Etico. «Che anzitutto venga elaborata una VAS» che tenga conto dell'equilibrio tra gli aspetti economici, sociali e ambientali. Secondo: il coinnvolgimento dei Comuni interessati. «Ci sarebbe una terza condizione: che la programmazione regionale non sia falsata da interessi di conventicola o di “cordata”. Questa condizione - conclude Livetti - spetta agli elettori realizzarla».
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Domenica 3 Febbraio 2013 |