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Elezioni regionali - Malpensa, tasse e infrastrutture sono i punti di maggior attrito tra i due candidati. Cinquanta minuti di domande a tutto campo per i cinque contendenti alla presidenza della Lombardia
Scintille tra Ambrosoli e Maroni nel primo confronto elettorale
Il primo confronto elettorale tra i contendenti alla poltrona di presidente della Regione ha permesso ai telespettatori del Tg3 regionale di farsi solo una idea generale.
Scintille tra Ambrosoli e Maroni quando il primo afferma che il segretario della Lega continua a raccontare frottole. "Fa impressione sentire Maroni parlare di Malpensa come opportunità dopo che Lega e centrodestra hanno fatto fallire lo sviluppo di questa realtà”.
Il leader del Carroccio non ci sta e chiede al candidato del centro sinistra di moderare i termini.
Ambrosoli affonda anche sulla sanità e il fisco. “Via la politica dalla sanità, va premiato il merito. L’assessore Bresciani della Lega si vantava che i dirigenti fossero indicati dai partiti. È singolare poi che chi ha messo la tasse più alte ora ci chiede di abbassarle”.
Maroni e Albertini si sono spesso ritrovati su alcuni temi come le infrastrutture e il welfare. “La Lombardia è un territorio di eccellenze, vanno fatte alcune correzioni, ma restando nella condizione in cui i cittadini possano scegliere tra pubblico e privato”.
Di ben altro tenore gli interventi di Silvana Carcano del Movimento 5stelle. “Expo, come le infrastrutture su strada sono il vecchio. Noi dobbiamo guardare al sistema di mezzi pubblici incentivando ambiente e agricoltura. L’occupazione vera e sicura la si aiuta attraverso lo sviluppo di queste e non con le strade”.
Pinardi di “Fare per fermare il declino” ha ribadito l’esigenza di tagliare i costi della politica e della spesa pubblica per ridare risorse ed energia alle imprese.
Di fronte alla disoccupazione tutte e cinque i candidati hanno convenuto che si tratta di una vera piaga sociale. Il 7% è una percentuale più bassa di quella italiana, ma resta un vero problema per tutti quelli che cercano lavoro anche in Lombardia. Le ricette sono diverse.
Per Ambrosoli: “costituiremo un fondo regionale di 3,5 miliardi per sostenere le imprese. Occorre concentrare le risorse nelle leve dello sviluppo (welfare, green economy, agricoltura, startup).
Per Pinardi: “chi ci ha portato al declino ora ci porta ricette. Aumentando spesa pubblica ci hanno aumentato le tasse. Noi siamo per riduzione del debito. Vendere il Pirellone per avere risorse per le imprese”.
Per Albertini: “La vera crisi è il lavoro con indice disoccupazione al 7%. Va fertilizzato tutto quello che può sorgere. Puntare sulla formazione per valorizzare manifatturiero”.
Per Maroni: “la disoccupazione è un problema serio e per la prima volta abbiamo problemi con i giovani che cercano lavoro e non lo trovano. Le azioni saranno per un sostegno alle imprese anche attraverso il credito per dare ossigeno. Ammortizzatori sociali anche in Lombardia. E da ultimo dare sostegno a giovani talenti con un fondo specifico.
Per Carcano “l’occupazione può venire dall’agricoltura, dallo sviluppo delle nuove tecnologie e da un’economia più verde”.
Un ultimo aspetto su cui c’è stato attrito di nuovo tra Maroni e Ambrosoli è stato quando il candidato del centro destra ha proposto la formula di appalti a km0 per evitare infiltrazioni mafiose e per dare ossigeno alle imprese del territorio. La replica è stata molto decisa perché “questo è un modo per farci perdere i soldi visto che noi siamo nella Ue e gli appalti sono regolati da una normativa comunitaria. Non si possono favorire imprese con una logica territoriale, come già è stato fatto a Malpensa, facendoci prendere una multa”.
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Giovedi 7 Febbraio 2013
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