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Varese - In un comunicato, la segreteria sindacale della Fials denuncia la situazione difficile del personale del comparto rivendicando maggiori attenzione al delicato settore
In campagna elettorale la grande assente è la Sanità

 In occasione delle prossime elezioni, la segreteria Provinciale FIALS di Varese, augura a tutti i candidati dei partiti concorrenti un ottimo risultato e grandi consensi, ma soprattutto di mantenere le promesse fatte.

In tutto questo grande spettacolo che oggi è la politica, abbiamo però sentito parlare poco, purtroppo, di sanità, e di tutto ciò che riguarda il problema assistenziale e che gravita intorno ad essa. Per contro, invece, abbiamo sentito tanto in termini di promesse: abolizione e restituzioni IMU, eliminazione dei bolli auto, lavoro ai giovani, tagli sulle tasse, ma soprattutto riduzione della spesa pubblica, e a privilegi che forse mai si realizzeranno.
 
In realtà, in ambito sanitario e in particolare nelle nostre aziende ospedaliere Lombarde, compresa quella di Varese gli unici tagli, quelli si veri, sono avvenuti ed avvengono tutt’ora è sono sul personale.
Avremmo voluto raccontare ai politici e alla cittadinanza di quelle “piccole” donne/uomini che tutti i gironi, 24 ore su 24, festività incluse, lavorano in condizioni insostenibili da anni, non facendo pesare
minimamente sui pazienti il loro disagio tenendo ancora alto il livello di assistenza e di qualità.
 
Lavoratori che hanno però accumulato in anni di lavoro: 800 ore di ferie non godute, centinaia di ore a recupero che difficilmente riusciranno a smaltire, ma soprattutto il vedersi peggiorare la loro qualità di vita personale e famigliare.
 
Questo si chiama spirito di abnegazione e non di fannulloneria. Il problema è che gli infermieri come gli OSS (operatori socio sanitari), o i tecnici sanitari o altre figure del comparto non sono figure carenti sul
mercato, anzi, esistono graduatorie aperte da cui si potrebbe attingere. Non parliamo dei contratti di lavoro a tempo determinato, che in nome della “spending review” non vengono rinnovati, lasciando a casa professionisti validi che dopo anni di gavetta hanno acquisito competenza e capacità.
Ma tutto questo, in nome della finanza e dei conti in ordine, passa in secondo piano. E chi paga tutto questo!
Quando si taglia sulla salute, un paese, che si dice civile, dovrebbe guardarsi dentro.
Per poter capire e comprendere meglio tale situazione i nostri politici e dirigenti, di alto livello, dovrebbero indossare una divisa e svolgere almeno una settimana di lavoro in una qualsiasi unità operativa della nostra azienda. Poiché questo non potrà mai accadere, e ne siamo ben consapevoli, li invitiamo comunque ad aprire gli occhi e a capire che le cose devono cambiare…e in fretta anche.
Basta con falsi complimenti, da parte di una classe dirigente e politica, che con ipocrisia ha sempre
elogiato il lavoro di migliaia di professionisti ma che con i fatti non l’ha mai veramente valorizzata. Ci chiediamo a quali effetti porterà questa riduzione del personale sanitario, che vuole solo lavorare con dignità e professionalità ed offrire un’assistenza che rispecchi le aspettative e i bisogni dei pazienti.
Noi tutti dovremmo essere considerati persone, prima di tutto, e non numeri da mettere in colonna per un risultato che avvolte non è compatibile con un bene assoluto che è la salute.
Speriamo allora in una classe politica nuova e più attenta nei confronti dei lavoratori della sanità, e non solo.
La Segreteria Provinciale FIALS-Varese
Giovedi 21 Febbraio 2013