A Luce manca la pubblicità

30 Aprile 2007

Caro Direttore
mi affascina la lettera di Ovidio Cazzola sulle vicende di LUCE ma, scusami, vorrei restare ad un livello più basso e un poco terrra terra. Mi stimolano le considerazioni del Signor Ghezzi con il quale però mi trovo poco d’accordo. Afferma il Ghezzi che i giornali non vivono senza lettori, ed in parte è vero, perchè senza lettori un giornali finisce al macero, ma un giornale vive e fa campare i suoi redattori e operatori solo se riesce ad avere anche una attrattiva pubblicitaria per gli inserzionisti. E qui casca l’asino! Oggi sono andato al LUCE a sottoscrivere gli abbonamenti promessi, bella sede, persone gentilissime, ho chiesto e mi hanno fornito alcune informazioni. Poi quale neo abbonato mi hanno omaggiato dell’ultima copia. Al di la della costruzione grafica del giornale, che è gradevole, e al di la del contenuto dell’informazione che, essendo un giornale cattolico è abbastanza poco confessionale e molto ben fatta, scopro che il LUCE i lettori ce li ha. Se 8000 copie vendute tra abbonamenti, parocchie ed edicole vi sembrano poche! Quello che manca, drasticamente e drammaticamente è la pubblicità! Non è possibile che un giornale ben fatto, che edita 28 pagine, pubblichi 80 moduli di pubblicità! Ma io inserzionista, al di la del contenuto del giornale, valuto se fare o meno pubblicità sulla base delle copie vendute e del tipo di potenziale clientela raggiungibile. E allora, il LUCE, ha davanti praterie lussureggianti, basta che qualcuno si dia una mossa e venga messa la persona giusta al posto giusto.
Cordialmente