“Abolire la storia dell’arte”: quella frase mi offende
20 Settembre 2018
Mi presento: sono una storica dell’arte e docente della materia alle superiori ormai da quasi 25 anni. Continuo a farlo con serietà e passione, divertendomi.
Mi è già capitato di scendere in campo per la difesa della storia dell’arte, quando la cosiddetta “Riforma Gelmini” ha cancellato l’insegnamento della materia dai bienni delle scuole superiori ad esclusione del liceo artistico.
Ma ora è peggio. Ora la battuta da bar, volutamente provocatoria, pronunciata dal ministro dei Beni Culturali Alberto Bonissoli in un contesto ufficiale, mi offende profondamente.
Può essere definito “noioso” il Giudizio Universale di Michelangelo? L’Apollo e Dafne di Bernini? La Messa di S.Gregorio del nostro Cerano in S.Vittore?
Chiedo a voi, alunni attuali e passati, è così? O non è piuttosto un’opera d’arte qualcosa che ci interroga e ci provoca, uno specchio per l’anima?
E nell’Europa e nell’Italia che vacillano, non è proprio la Storia dell’Arte un potente mezzo per riscoprire l’impegno civile, attraverso la volontà di conoscere e di proteggere il patrimonio culturale che ci è stato affidato dai nostri padri e che dovremmo trasmettere ai nostri figli?
Ma naturalmente la questione è anche un’altra: chi insegna è un professionista, svolge un mestiere utilissimo e delicatissimo, quanto denigrato. A un insegnante affidiamo quanto abbiamo di più prezioso, i nostri, i vostri figli.
In tutte le categorie di professionisti ci sono i bravi e i meno bravi, a volte i bravissimi.
Possiamo criticarli. Ma mai dire che, fosse per noi, aboliremmo la medicina, l’economia, l’architettura, il diritto…
Francesca Ricardi
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Ha ragione Antonello Caporale che su “Il Fatto” (che oltretutto simpatizza per l’attuale Governo) ha scritto che la frase pronunciata dal Ministro che dovrebbe tutelare l’arte “spaventa pure un po’”. Per il momento rassegniamoci a tenere certi dilettanti allo sbaraglio in attesa di tempi migliori.
Sono solidale con la collega Francesca Ricardi….Aggiungo che da un Ministro dei beni Culturali (soprattutto) non dovrebbe essere pronunciata nemmeno per scherzo una frase del genere. Siamo nel paese che ha il più grande patrimonio Unesco dell’umanità ….esso dà lavoro e porta profitto…..vogliamo buttare via la nostra ricchezza impedendo alle future generazioni di studiarlo, conoscerlo e un domani conservarlo? Saremo così stolti? Spero proprio di no!