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Analizzare prima di agire

Incidente provinciale del lago schiranna
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29 Aprile 2019

Egregio Direttore,
erano mesi che mi volevo sfogare ed ora ho finalmente quei pochi minuti disponibili per esprimere un mio personalissimo parere sulla gestione che i politici attuano.
Il primo punto è il nuovo limite di 70 Km/h sulla Sp1 del lago e per la precisione la tratta dalla Schiranna fino a Cittiglio.
Siamo tutti concordi nel dire che la strada sia pericolosa, ma passare il limite dai 90 ai 70 è la solita soluzione campata per aria, senza nessun vero studio delle problematiche che quella strada ha.

Considerando esclusivamente il tratto tra Gavirate e l’imbocco della autostrada, perché la nuova variante è stata già progettata male e realizzata peggio, i problemi che si riscontrano da chi, come me, la percorre giornalmente sono:
• Per tutta la sua lunghezza non esiste un punto in cui sia possibile superare
• Traffico
• Asfalto in cattive condizioni in molti punti
• Assenza quasi integrale dei catarifrangenti a bordo strada
• In caso di pioggia un pessimo drenaggio in molti punti
Pur percorrendola molte volte al giorno, sono praticamente zero le volte in cui sia possibile raggiungere i 90 km/h, il più delle volte si viaggia tra i 50 ed i 70 con punte anche al di sotto la mattina.

Analizzando gli incidenti, che purtroppo sono accaduti, si nota che molti avvengono in orario di traffico elevato o in zone dove già vige il limite dei 70 km/h o in presenza di pioggia.
Prima di abbassare inutilmente il limite di una delle poche strada che ha un limite intelligente perché non si analizzano tutti questi fattori e poi eventualmente si prendono decisioni.
La doppia riga continua vicino ai benzinai o agli svincoli non impedisce alla persone di fregarsene e di svoltare lo stesso ed inutile stare a pensare che le forze dell’ordine siano onnipresenti per sanzionare.
Perché non si pensa a creare dei divisori come poco prima dell’imbocco della autostrada.
Inoltre predisporre delle zone di sorpasso come avviene in Francia o Spagna mettendo dei tratti a 2 corsie, esempio tra la discesa dei ronchi e Capolago, basterebbe poco spazio, visto che la sede è già larga.

Migliorare gli svincoli e le rotonde, la mattina è sempre pieno di menti brillanti che in tutte le rotonde saltano la fila e sorpassano a destra e sinistra.
Vogliamo anche segnalare a terra se la corsia serve per andare dritti o svoltare, come avviene ovunque.
Asfalto e catarifrangenti sono il solito punto all’italiana, la risposta è non ci sono soldi.
Sarà anche vero, ma lo stato è obbligato a mantenere in buone condizioni le strade e se non lo fa perché nessuno fa niente, se io sbaglio pago, lo stato come al solito no.
Inoltre basterebbe fare un po’ di semplice manutenzione, ci sono prodotti sigillanti per le crepe che si formano sul tappetino di usura che vanno ad allungare notevolmente la vita dell’asfalto e quindi ritardano il momento più costoso che è quello del rifacimento.
Quando tutto questo verrà realizzato e la provincia assicurerà una strada sicura e ben gestita allora si potranno anche prendere altre decisioni, ma non si può sempre prendere la decisione più facile solo perché nessuno vuole ragionare sul vero problema.
E qui mi aggancio sul secondo punto, cioè la gestione del lago di Varese, sul quale ultimamente si leggono titoli di grandi incontri e imminenti soluzioni per tornare a farci il bagno.
Tralasciando che sono ormai decenni che si dice che “ora facciamo sul serio e risaneremo il lago”, poi dopo poco praticamente il nulla. Che poi come già scritto molte volte dal vostro giornale, le acque del lago di Varese non sono in cattivo stato, ma è la fioritura delle alghe, che avviene nel periodo estivo, il vero problema.
L’ultima pensata è obbligare a navigare con motori elettrici.
Ma chi paga questi costi? Spero che tutti sappiano che i traghetti per l’isolino Virginia, che meriterebbe una lettera tutta sua, sono dotati di motore elettrico…ma non sono mai stati usati!!! Risultato i traghetti navigano con motori a combustione interna, cioè a benzina.
Perché non sono mai stati usati? Perché fin dall’inizio hanno dato problemi sia di affidabilità ma soprattutto di manovrabilità.
Qualcuno sa il costo di un motore elettrico?
E non parlo di quelli da 1 cavallo che servono solo per spingere a 0.2 knt la barca quando pesca, sto parlando di motori da 10, 15, 40 cavalli, cioè motori pensati per muovere veramente le imbarcazioni e che permettono anche una manovrabilità corretta e che possono riportarti in porto in caso di maltempo improvviso (cosa molta abituale sul lago di Varese).

Poi, vuol dire che tutte le barche d’appoggio delle società di canottaggio che gravitano intorno al lago dovranno munirsi di motori elettrici?
Io amo Varese ed il suo lago, ma cosa vuol dire avere 8 limiti di motori differenti per ogni comune che si affaccia, cosa vuol dire limitare i motori a 4 cavalli…inquinano meno, vanno meno veloci, limita la dimensione delle barche sul lago?
Realmente si pensa che se venisse tolto il limite dei cavalli o perlomeno ne venisse messo uno sensato il lago di Varese si riempirebbe di orde di villeggianti che girano sul lago come dei pazzi???
Siamo la provincia di Varese, se una persona dovesse scegliere dove portare la sua potente barca da 100 cavalli si pensa davvero che sceglierebbe il lago di Varese, che non offre ne attracchi e ne attività turistiche, o punterebbe il lago Maggiore o il Lago di Lugano che offrono ristoranti, bar, attracchi pubblici e marine?

Grazie

Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    Amministrare lo sanno fare tutti,farlo bene è un privilegio di pochi. Mettere limiti assurdi e divieti dappertutto è il modo più semplice per evitare sinistri e far incassare denaro gratuito,certo,ne va della qualità della vita dei cittadini,ma in fondo a quanto pare per le amministrazioni pubbliche è evidente che sia l’ultimo dei problemi. Ce ne sarebbe da dire,si costruiscono tangenziali che vengono intasate con limiti di 50km/h….lo stesso per le statali,ormai il 50 è dappertutto,usiamo la bici.

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