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Anche il cigno è nazista?

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13 Ottobre 2007

Caro Direttore,

dopo aver notato di essere stato tirato in ballo mi permetta di replicare, molto brevemente, alla signora Angela ed a quanti si scagliano e sicuramente si scaglieranno contro determinati simbolismi e li useranno strumentalmente a loro volta, dimostrando di non essere tanto meglio.

Innanzitutto i simboli vanno rispettati perché sono simboli di antiche culture, ariani compresi (infatti sono uno dei primi popoli indo-europei), e già questo spesso e volentieri manca (visto che parlate tanto di civiltà, tolleranza, e cose simili).

La signora Angela dice che è inutile ricordare? Io, al contrario suo, penso bisogna conoscere i simbolismi originari perché altrimenti l’ignoranza regna sovrana e tutto viene usato strumentalmente (io condanno sia chi li usa – anche se modificati, però questo nessuno lo ricorda tra chi punta il dito – in determinati modi, vedi il nazismo, sia chi si scaglia contro, vedi la signora Angela stessa ed altri perché per me non c’è nessuna differenza).

I simbolismi usati prima dalla Società Thule e successivamente dal nazismo, come la mitologia e cosmogonia create, non sono quelli originari ma rivisitazioni “errate” o create ad arte (la swastika ariana, antico simbolo solare, ha i raggi verso un’altra direzione); prendendo simbolismi animali c’è anche il cigno (lo si ritrova nel Parzival di Wolfram von Eschenbach, più precisamente l’attribuzione di Lohengrin come Cavaliere del Cigno; tra l’altro Wagner ha composto il Lohengrin) come simbolo caro al nazismo quindi, seguendo questa logica imperversante sui simbolismi, anche il cigno è nazista? E cosa dire del gatto (animale sacro egizio e collegato a Bastet) fatto passare come simbolo demoniaco dal cristianesimo? Come vedete le cose le usate allo stesso modo.
E per l’uso strumentale di tutte e due le parti va condannata una cultura?
Potete anche scagliarvi contro i Leoni della Porta di Ishtar, contro la Torre di Babilonia ed altri simboli e li difenderò allo stesso modo però, guarda caso, non vi scagliate mai contro la croce cristiana od altri simbolismi usati allo stesso modo e questo è un dato di fatto che, ideologicamente e non solo, la dice lunga (e come già detto io i simbolismi, tradizioni etc… li rispetto in sé; per chi non ricorda avevo accennato ad una proposta di far studiare tutte le tradizioni a scuola invece che usare le ore di religione per fare propaganda o per esaltare le campagne di evangelizzazione che segnavano la distruzione di fedi precedenti ed autoctone etc…).

La madre degli ignoranti è sempre incinta e su questo, spero, siamo tutti d’accordo però scagliarsi contro antichi simbolismi senza neanche sapere cosa siano, cosa significhino realmente e come siano stati usati successivamente (in modo strumentale) non è diverso nella sostanza ed infatti l’ignoranza colpisce gli uni e gli altri e diventa discriminazione aprioristica ed ideologica la cui base è l’ignoranza stessa, ma d’altronde è un processo ben noto nella storia.

Comunque io posso tranquillamente dire ciò dite voi riguardo ai simboli del cristianesimo (anche se la cosa non mi interessa perché è l’uso strumentale che ne viene fatto), ma se lo dico io è uno “scandalo” mentre voi potete dire tranquillamente le stesse cose riguardo a simboli e tradizioni che non conoscete ed è normale ed accettabile?
Voi, tanto bravi a puntare il dito verso tutto ciò che è diverso, come vedete, non siete tanto diversi dal ragazzo che indossava la maglia con una determinata scritta.

Mi sembrava, evidentemente per la signora Angela no, che dire apertamente che ciò che era propinato dal nazismo erano cose create su misura anche se rifacendosi a culture esistenti è passato del tutto inosservato però dal momento che non sono usate in modo originale non capisco perché dovreste sentire il bisogno di mettere sotto accusa non una ma più culture e più popoli solamente perché non vi interessa conoscere come stanno le cose…

Distinti saluti,
Til árs ok friðar (augurio benevolo di pace e prosperità)

Luca P.

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