Ciclisti maleducati

4 Febbraio 2025
Gent.mo Direttore,
le scrivo per rendere pubblico quanto mi è accaduto nel pomeriggio di ieri, domenica 2 Febbraio, intorno alle ore 14:45.
Stavo transitando in auto con i miei due figli nel territorio di Travedona Monate, Via Giovanni XXIII all’altezza del civico 1621 in direzione di Brebbia quando, trovandomi un cicloamatore da superare, ho approfittato del fatto che dalla direzione opposta non arrivasse nessuno e, una volta azionato l’indicatore di direzione sinistro (sono figlio di un ciclista ex professionista e ritengo di avere un rispetto nei confronti della categoria dei ciclisti che non sia comune a molti) mi sono spostato sull’altra corsia di marcia per allontanarmi il più possibile dal soggetto che mi apprestavo a sopravanzare, proprio per limitare al massimo qualsiasi tipo di interferenza con questi.
Completavo il sorpasso azionando nuovamente l’indicazione di direzione, questa volta (ovviamente) il destro ma, proprio in questo istante un altro cicloamatore che proveniva dalla direzione opposta ma ad una distanza molto più che rilevante, staccava entrambe le mani dal manubrio per esibirsi in un plateale applauso a braccia estese verso l’alto, spostandosi oltretutto, verso la mia corsia di marcia.
Pochi minuti più tardi, imbattendomi nuovamente in lui (riconoscibilissimo in quanto indossava una maglia completamente rossa), ho provato a chiedere chiarimenti, cercando di spiegare che, almeno dal mio punto di vista, non avevo commesso nulla che potesse giustificare una simile reazione da parte sua ma invano, visto che l’individuo è scappato per i prati.
La mia riflessione è questa: posso io essere stato ad una distanza ravvicinata al punto di poter arrecare un qualsivoglia pericolo alla persona in questione? Direi proprio di no, viceversa, penso che avrebbe dovuto essere l’ultima sua preoccupazione quella di comportarsi come ha fatto, ovvero staccare entrambe le mani dal manubrio (lui sì correndo un serio rischio viste anche le imperfezioni del manto stradale in quel punto) e spostandosi oltretutto, verso la mia corsia di marcia.
In conclusione, avrei piacere se la persona oggetto della questione sopra esposta volesse fornire delle spiegazioni in merito al suo comportamento, e non la propria versione dal momento che non può differire dalla mia che è in tutto e per tutto una fedele ricostruzione dell’accaduto.
Sottolineo, infine, che solitamente è la categoria degli automobilisti quella che viene considerata irrispettosa mentre il ciclista è vittima ma, nel mio caso, ritengo di avere tutte le ragioni, avendo fatto molto più di quanto avrebbe potuto fare un automobilista “medio” (mi si conceda il termine, dal momento che, purtroppo, non sono poi così tanti gli automobilisti che segnalano prontamente gli spostamenti di corsia) per evitare rischi di qualsiasi natura.
La ringrazio molto e le sarei grato se riuscisse a pubblicare la mia segnalazione, in forma anonima.
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