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Di Battista al Die Welt: “Referendum sull’euro, gli italiani decidano sulla propria moneta”

Economia generiche
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9 Dicembre 2016

Gentile direttore,
Le scrivo per fare con lei e con tutti i lettori di VareseNews, nessuno escluso, una riflessione circa alcune dichiarazioni che il deputato Alessandro Di Battista, front runner del Movimento 5 Stelle, ha fatto ieri sera, 8 dicembre, al quotidiano tedesco “Die Welt”. In particolare, le riporto il titolo preciso dell’articolo del Corriere della Sera nella sua versione online dal quale ho appreso la notizia: “Di Battista: «Referendum sull’euro. Gli italiani decidano sulla moneta»”.

Il mio ragionamento, oltre a essere di merito, è di diritto. Perché credo che quando si fanno delle dichiarazioni così importanti – e si va avanti anni a farle – sia quantomeno d’obbligo la precisione ineccepibile nella forma e nella sostanza. Soprattutto pretenderla da chi va reclamandola in ogni dove. Precisione che non significa fare le pulci a destra e a manca, ma semplicemente chiarire quando un’affermazione è fatta per propaganda e demagogia, e non corrisponde a realtà.

Gentile direttore, sarò breve. Chi va raccontando che se lo votate, andrà a Roma e, sovvertendo l’ordine imposto dai “ladroni”, vi ridonerà la facoltà di decidere su questioni come l’euro, mente sapendo di mentire. O, forse peggio, per ignoranza. Pinochet e il referendum sulla Monarchia sono lì a ricordarcelo.

La spiegazione di questa smentita, purtroppo, necessita dei tecnicismi di diritto costituzionale e di diritto internazionale. Ma quando si parla di temi così importanti non si può essere superficiali.

L’articolo 75 della nostra Costituzione regola l’istituto del referendum abrogativo e dice chiaramente, al comma 2, che non è possibile abrogare una disposizione di diritto internazionale. Essendo l’euro moneta dell’Unione Europea ed essendo la stessa UE una organizzazione internazionale, non si può abrogare una norma di diritto internazionale tramite referendum e quindi, in parole povere, noi cittadini non possiamo scegliere se tornare alla Lira o tenere l’Euro. Un referendum in tal senso è da intendersi incostituzionale.

Non è nemmeno possibile che “si chieda al popolo un’opinione”, come alternativamente Di Battista pare stia suggerendo, perché l’ordinamento italiano non prevede l’istituto del referendum consultivo come per esempio la Gran Bretagna – con il quale, praticamente, il Parlamento può chiedere il parere non vincolante ai cittadini in merito a qualunque questione, dalla pizza preferita alla Brexit (appunto). Se la soluzione fosse “creare” il referendum consultivo, che vorrebbe dire fare una riforma costituzionale che introduca l’istituto nell’ordinamento, il parere espresso dal popolo, si ripete, non sarebbe vincolante e il Parlamento dovrebbe comunque esprimersi tramite voto per, eventualmente, abrogare la legge in questione. Con la possibilità concreta che deputati e senatori decidano di votare contrariamente rispetto al parere espresso dai cittadini.

Venendo in ultimo al diritto dell’Unione Europea, l’unico modo che viene garantito agli stati per “sottrarsi” all’Unione dal Trattati di Lisbona è il famoso articolo 50, TUE. Un aut aut: o dentro o fuori. Non ci sono vie di mezzo, un modulo da compilare nel quale ogni singolo stato spunta cosa gli piace e cosa no. Il diritto unitario non prevede nessuna clausola per “uscire dall’euro”. L’unica soluzione rimane quindi quella intrapresa dal Regno Unito, ovvero quella di divorziare da Bruxelles.

Se la proposta fosse ancora più macchinosa, ovvero un “esco dall’Unione visto che è l’unica cosa che posso fare per poi rientrare ma senza euro”, ahia: altra porta chiusa. Chi entra a far parte dell’Unione Europea, presto o tardi (una volta che la propria moneta ha raggiunto un livello di stabilità reputato ottimale dalla BCE – in conformità, quindi, con i cosiddetti criteri di Maastricht che fissano dei paletti che una moneta deve rispettare per entrare nell’euro) dovrà per forza entrare nella zona euro.

Gentile direttore, concludo con il ringraziarla per lo spazio che offre a noi lettori.
Augurando un Buon Natale a lei e a tutta la sua redazione,

GM

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