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Dialogo e confronto sul futuro dell’ospedale

ostetrica a domicilio
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16 Luglio 2019

Uniti con i sindaci e confronto costante con i dirigenti dell’Asst Sette Laghi

Le mamme di Amor con i cittadini da tre anni coinvolti nella battaglia spontanea e totalmente apartitica in difesa dell’Ospedale Carlo Ondoli di Angera stanno vivendo un’estate impegnativa, segnata da importanti e costanti confronti con i dirigenti dell’Asst Sette Laghi e in particolare con il direttore generale Gianni Bonelli e il direttore dell’Ats Insubria, Lucas Maria Gutierrez. Finalmente, in piena collaborazione con i sindaci del Piano di zona, nelle ultime tre settimane, le mamme, anche in rappresentanza di un patto sottoscritto da 72 associazioni sul territorio, hanno avuto un ruolo attivo e costruttivo in tre incontri, uno con il direttore generale Bonelli e i suoi collaboratori, ad Angera, uno con i sindaci del Piano di zona, che hanno ruolo fondamentale per il futuro dell’ospedale, e uno con il direttore di Ats, Gutierrez, a Varese, assieme ai sindaci e al dg Bonelli.

Obiettivo di questa intensa attività è la difesa e il rilancio dell’Ospedale Carlo Ondoli e la salvaguardia dei suoi servizi per un territorio molto vasto (Basso Verbano e il suo entroterra), a forte affluenza turistica e mal collegato alle altre strutture della provincia.

La situazione non è facile, ma la buona volontà di costruire un futuro per il nostro ospedale l’abbiamo toccata con mano in questi incontri, sebbene nel panorama della sanità varesina si muovano anche interessi e logiche che mirano (da anni) a depotenziare Angera. L’ospedale di Angera, come più volte rimarcato, ha perso grandi medici e grandi politici sul territorio in grado di “tutelare” la struttura e l’azione di Amor punta anche a questo: stimolare medici e politici a investire in un piccolo ospedale, a forte umanizzazione, molto prezioso nella rete ospedaliera della nostra provincia.

Per questa ragione, Amor guarda con preoccupazione a progetti, di cui si è letto in questi giorni, che propongono di fare dell’ospedale di Angera un Presst, ovvero un poliambulatorio con un punto di prima assistenza. Confidiamo, invece, nelle dichiarazioni dell’assessore Gallera e del presidente della Commissione Sanità, Monti, che hanno più volte rassicurato che Angera rimarrà un ospedale per acuti, che è cosa ben diversa. Il timore delle mamme è che dietro a proposte ambigue comparse in questi giorni si muovano lobby e interessi ostili all’ospedale di Angera.

Amor confida, invece, nella piena collaborazione dei dirigenti e dei sindaci per arrivare al tanto atteso progetto di sviluppo, richiesto dal Patto delle associazioni (sottoscritto con Amor, da 72 associazioni), dal Comitato spontaneo permanente sull’Ospedale Ondoli, dagli amministratori locali, dall’intera comunità cattolica e dal Decanato.

Le mamme di Amor


Pubblichiamo la replica di AIUTO Associazione Italiana Umanitaria Tutela Ospedali

A nome e per conto dell’associazione AIUTO vi comunichiamo che sulla pagina Angera News è stato pubblicato un messaggio denigratorio ed offensivo nei confronti di questa Associazione nata per volontariato e con scopi umanitari e che oggi viene paragonata con frasi come :
“… dietro a proposte ambigue comparse in questi giorni si muovono lobby ed interessi ostili all’ospedale di Angera spinte da clientele politiche che, in questi anni di lotta, hanno complicato non poco la vita del nostro piccolo ospedale” .
Premesso che è già stato incaricato un legale per agire nei confronti di queste persone e della loro associazione, con riserva di presentare una denuncia per diffamazione a mezzo stampa, francamente non comprendiamo questo tentativo messo in atto per contrastare il libero agire che ogni associazione o comitato può porre in atto per cercare di salvaguardare il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, nonché migliorare la situazione dell’ospedale Ondoli di Angera con proposte ed iniziative di cui possono beneficiare tutti i cittadini.
Sempre quell’associazione, che si prefiggeva di salvaguardare il punto nascita ed il reparto pediatria, ha avuto 3 anni di tempo per fare ogni proposta ragionevole ed invece ha letteralmente bloccato ogni possibile proposta per l’intero ospedale Ondoli, arrivando a luglio 2018 con la chiusura dei citati reparti e non solo.
Ora mi sembra doveroso che queste persone diano spazio ad altre proposte studiate e promosse da liberi Cittadini, Associazioni e Comitati che vogliono il bene per l’ospedale e per la comunità del Basso Verbano.
Ringraziamo pubblicamente anche Angera News per aver gestito questa situazione delicata con immediata professionalità.
Cordialmente porgiamo i nostri saluti.

Davide rag. Brangi
Presidente Associazione
Italiana Umanitaria Tutela Ospedali

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