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Didattica a distanza? Come genitore sono veramente scoraggiata

didattica online
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6 Novembre 2020

Gentile direttore,
vorrei condividere con lei ed i lettori il mio scoramento in merito alla proposta scolastica offerta a mio figlio in questo nuovo lockdown; mi rendo ovviamente conto che ci sono problemi ben più seri del mio però mi permetta di fare comunque le mie osservazioni.

Mio figlio frequenta attualmente la classe terza della secondaria di primo grado di Tradate, l’unica statale di questo grado in città e quindi diciamo “senza concorrenza”; mia figlia è in prima e quindi gode ancora della didattica in presenza.
Già in primavera le cose non sono andate bene: le lezioni sono partite solo in aprile a singhiozzo, con materie a intermittenza e un massimo di 7/8 lezioni settimanali a fronte di 30 ore in presenza. Come genitori ci siamo lamentati per lo scarso impegno richiesto ai nostri figli ma abbiamo anche capito tutte le motivazioni del caso. Tant’è che in autunno i nostri docenti si sono sperticati in rassicurazioni circa il regolare svolgimento delle lezioni in caso di eventuale lockdown con la garanzia di 30 settimanali ore organizzate secondo lo schema già verificato nelle scorse settimane (anche dalla classe stessa di mio figlio) per le classi in quarantena fiduciaria: lezioni da 45 minuti a video intervallate da pause di 15 min per un totale di 6 ore giornaliere, come in presenza.

Oggi parte la DAD e cosa succede? Le ore settimanali sono state ridotte al 50%!! E con quale motivazione da parte dei docenti? “Abbiamo chiesto agli studenti e loro hanno dichiarato che tutte quelle ore allo schermo sarebbero state pesanti”.

Aldilà del fatto che ovviamente la domanda posta in questi termini agli studenti è più che retorica, ci rendiamo conto di quale sia l’alternativa all’impegno scolastico per un tredicenne che non può fare sport, vedere gli amici o andare agli scout?? La risposta la sappiamo tutti! Per la maggior parte dei ragazzi e per la maggior parte del tempo l’alternativa è nuovamente uno schermo! Di pc, tv, smathphone o tablet… e in modo meno costruttivo di quanto potrebbero fare i ragazzi se fossero guidati con determinazione dai loro docenti!

Io sono davvero scoraggiata: la scuola, almeno quella dei miei figli, mi sembra solo focalizzata sul minimo sindacale da garantire; i docenti, come ebbe modo di dire la nostra dirigente, sono tutti pezzi di un puzzle ed ognuno fa la sua parte, non importa se 0 o 10, perché tanto il puzzle alla fine ha comunque una sua armonia finale. Io ringrazio chi fa 10 o anche 11 ma non capisco perché possa andar bene anche 3, 2 ,1 o zero! Che dire?
Grazie scuola che ancora una volta pensi al benessere e alla crescita dei tuoi studenti!

Marta Peroni

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