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Il disagio psichico non è un’aggravante

violenza donna
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19 Ottobre 2019

Gentile redazione,

mi ha molto colpito l’aggressione della ragazzina che è stata sfregiata da un individuo che, come avete scritto oggi, è noto per avere non meglio specificati “problemi psichici”. Ora, il fatto in sé è di particolare gravità perché invece di ferirla avrebbe potuta ucciderla stroncando così la sua giovane vita in un momento di spensieratezza e divertimento quale è l’uscita con gli amici il sabato sera. Ma qui vorrei arrivare ad un’altra riflessione che ho fatto: se l’aggressore è un “folle”, e dalla dinamica dell’evento ho subito pensato che lo fosse, dovrebbe essere in cura presso IL CPS, dovrebbe seguire una terapia farmacologica che attenui i suoi sintomi. Può darsi che il paziente, in seguito alla sua patologia, non voglia prendere farmaci, e quindi le sue difficoltà di rapportarsi con la realtà siano aumentate. Forse questo soggetto quella notte poteva essere allucinato e le sue “voci “lo hanno spinto a compiere quel gesto insensato.

Pochi giorni fa ( il 10 ottobre) è stata la giornata mondiale della salute mentale e varesenews (tra i pochi) ne ha parlato perché c’era stato un convegno. La legge 180 (o legge Basaglia) secondo me è stata una rivoluzione nell’ambito dell’assistenza psichiatrica pubblica che non ha eguali nel resto del mondo, ma come dicono in molti non è stata applicata interamente, però aboliti i manicomi, la “malattia mentale “esiste e credo che non sia un colpa avere una diagnosi psichiatrica. Non tutti i “malati di mente” sono violenti, anche nelle patologie più gravi e invalidanti se la persona si cura adeguatamente può avere una vita “normale” (lavoro, relazioni sociali e affettive) che lo porti ad un reinserimento sociale. Quello che fa male è leggere alcuni commenti che la gente, spinta anche da opinionisti famosi e ben pagati, scrive in giro su Internet: ad esempio in seguito agli omicidi dei due poliziotti di Trieste qualcuno, dimostrando la sua profonda ignoranza, ha scritto che il disagio psichico dovrebbe essere un’aggravante, non rendendosi conto che nell’ordinamento giudiziario italiano esiste l’incapacità di intendere e volere.

Qualcun altro vorrebbe riaprire i manicomi e così via…C’è da dire però che la Legge 180 lascia sulle spalle della famiglia il problema, certo esiste l’assistenza psichiatrica territoriale (appunto CPS, SPDC per le urgenze, comunità riabilitative e per chi compie i reati le REMS) ma lo psichiatra non ha responsabilità civile e penale per quanto commette il paziente aggressivo. Tuttavia credo che la sofferenza mentale sia per chi ne è affetto e per le famiglie sia ancora portatrice di stigma e vergogna.

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