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Dov’è finita la “Privacy” ?

hacker tutela privacy
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7 Agosto 2015

Egregio Direttore buongiorno, da qualche anno a questa parte è entrata a far parte del nostro “vocabolario italo inglesizzato” una parola “PRIVACY” il cui significato (molto) in teoria dovrebbe garantire a tutti di proteggere in qualche modo la propria identità e la vita privata almeno io l’ho interpretata così (se sbaglio,qualcuno per favore, mi dia l’informazione esatta…grazie).. vedo però che questa parola viene quotidianamente violata da continue e-mail da parte di siti sconosciuti ,da continue telefonate da Call Center per proporre contratti più o meno “convenienti” da enti tipo ENI, e compagnie telefoniche, l’indirizzo e-mail e il numero di cellulare come gli altri “dati personali”non dovrebbero essere se io non do il consenso inaccessibili a terze parti oltre all’Ente diretto interessato ( banca ,posta, centro commerciale)che mi fa firmare il consenso al trattamento dei dati quando faccio una tessera o un contratto es. per gas o energia elettrica ecc… ??? Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa Lei… Cordialmente La saluto e ringrazio anticipatamente.

Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Il lettore solleva una questione molto importante che però viene sempre presa sottogamba o con non sufficiente attenzione.
    Prima di tutto la invito a iscriversi ad un primo filtro per non ricevere chiamate continue e moleste (il famoso teleselling). E’ il registro delle opposizioni, una sorta di lista che tutte le aziende di vendita via telefono ed i vari call center dovrebbero consultare per epurare i loro database dai numeri presenti nel suddetto registro.
    Questo però non azzera le chiamate indesiderate in quanto molto spesso tale registro non viene rispettato, oppure il nostro numero compare in altre liste a cui si è dato il consenso senza nemmeno saperlo. Il registro inoltre non tutela i numeri di cellulare.

    In Italia, spinti dalla crisi, spinti dal voler fatturare sempre di più i call center stanno diventando anche aggressivi bombardando sempre di più con chiamate a tutte le ore, con l’aggravante che gli operatori veramente pagati una miseria (si fidi ci lavoro di riflesso in questo ambiente) molto spesso lavorano in condizioni molto stressanti e quindi diventano maleducati. Non si contano più i casi di telefonate mute, 2-3 squilli e poi l’aggancio oppure le 10-15 chiamate da parte dello stesso callcenter per farti aderire ad una promozione.

    Il garante della privacy ha ammesso poco tempo fa che è una sfida impari ed è diventato ormai impossibile far rispettare la privacy, sopratutto se tale privacy è implicitamente e subdolamente violata dallo stesso utente che molto spesso inserisce informazioni aggiuntive (email, numeri di telefono) anche sugli account di social network (Facebook, Twitter, GooglePlus, LinkedIn). Tali informazioni poi vengono vendute ed in base alla loro appetibilità il prezzo varia da 0,05 € ad 0,30 € per ciascun account.

    Ecco spiegato perché Facebook o Google fatturano soldi per offrendo servizi gratuiti. Non di certo grazie alle amenità o foto di gattini che vengono postati ogni giorno.

    Certamente ci vuole più fermezza da parte del garante della privacy per far rispettare le regole, più attenzione da parte dell’utente finale che deve evitare di pubblicare od aprire account web senza porre la dovuta attenzione. Poi serve più maturità da parte anche delle aziende stesse. In Italia ogni tanto fioccano multe milionarie ai big del settore per mancato rispetto delle normative sul teleselling ma ovviamente poi tutto riprende come prima se non peggio.

    Posso dirle che in Germania c’è un vincolo ancora maggiore con anche la possibilità da parte dell’utente di segnalare alla compagnia telefonica eventuali vendite moleste od insistenti i peggio telefonate mute (viste come il male assoluto e bastonate senza pietà).

    Concludo dicendo che il regolamento italiano consente le televendite promozionali per arricchire l’offerta a tutti quelle aziende con le quali ha un contratto in essere.
    Quindi il suo gestore telefonico, oppure quello del gas o della corrente la possono ancora chiamare indipendentemente dal suo livello di consenso o meno alla privacy.

    Saluti

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