Educatori ed educatrici in “arancione scuro”
9 Marzo 2021
Gentile direttore
tra scuole aperte, scuole chiuse, dad, possibilità di frequentare con modalità ridotte e eccezionali per chi ha fragilità… si apre la riflessione.
Sono una educatrice e lavoro da anni nelle scuole; questa figura ahimè non è molto chiara a molti, ma non scrivo per polemica bensì per chiarezza e per far sentire la mia voce è quella di chi, come me, lavora con cuore, testa e corpo mettendo nel suo lavoro passione, pensiero e fluidità. Oggi ci troviamo in una situazione paradossale: noi disponibili a lavorare da casa, da remoto, in dad a domicilio, in presenza, dando davvero le più disparate alternative pur di non abbandonare i nostri ragazzi con i loro progetti e il nostro lavoro, (che peraltro se non può essere svolto non viene retribuito!) ma ci troviamo ad essere all’ombra degli insegnanti.
Ci hanno chiesto i titoli adeguati per esercitare con competenza il nostro lavoro e così abbiamo fatto, molti di noi hanno specializzazioni straordinarie ed esperienze strepitose ma… manca sempre un passo per chiudere il cerchio. L’essere autonomi nel nostro lavoro e che finalmente, le responsabilità che consapevolmente ci assumiamo sul campo, ci vengano riconosciute!
Non vuole essere una polemica ma un grido di esistenza!
Eleonora
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