Emergenze nascoste
13 Marzo 2021
E’ parecchio tempo che sento la necessità e il dovere di richiamare l’attenzione su una situazione che sollecita in me domande e riflessioni.
La nostra zona, intendendo per nostra zona i paesi limitrofi di Cassano Magnago, Cairate, Gallarate, Busto Arsizio e non solo, ma in generale l’intero varesotto, è particolarmente afflitta dall’incidenza di tumori, soprattutto di tumori al seno.
Ovviamente, parlo con ragion di causa essendo una ex, per fortuna, paziente oncologica.
Ho potuto verificare, negli anni di cure, quante persone si ammalano di cancro e soprattutto donne. Lungo la strada che si snoda da casa mia, sia verso Cairate che in direzione di Gallarate, potrei elencare nomi e nomi di amiche carissime o anche semplici conoscenti che hanno affrontato questo problema, e parlo di donne conosciute immaginando, quindi, le decine e decine di donne che non conosco.
In Italia si è parlato tanto del problema della “terra dei fuochi” che ha interessato la provincia di Napoli per il crimine che si è consumato e si sta forse, ancora, consumando per l’immondizia urbana e industriale che viene bruciata, con conseguente sprigionamento di gas tossici che provoca tumori nelle persone e soprattutto nei bambini.
In questa nostra specifica zona, quale diverso crimine si sta consumando sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgiamo? O se non è un crimine provocato dall’irresponsabilità umana, e lo spero con tutto il mio cuore, quali altri fattori determinano una percentuale così alta di malattie oncologiche?
Sono una curiosa per natura, ma di quella curiosità volta a chiedere il perché di certe circostanze così anomale che, invece di venire alla ribalta dell’attenzione generale, finiscono per essere accettate semplicemente come dato di fatto a cui non c’è risposta.
Personalmente penso che qualcuno deve pur avere un’idea del perché, intendo fra gli addetti ai lavori: medici, biologi, ingegneri ambientali o non so quali altri specialisti. Azzardo, ma senza dati o ricerche in mano: potrebbe essere la fuoriuscita di polveri tossiche da industrie o centri scientifici avvenute qualche decina di anni fa? Scusate se il mio azzardo è eccessivo e magari fantasioso, ma è per stilare un elenco più o meno attendibile di cause. Altra ipotesi, anche questa bizzarra e sentita non so dove: il fatto di essere ai piedi delle Prealpi che fanno da “muro” ai venti provenienti da nord e da sud potrebbe creare una zona di ristagno di aria inquinata?
Non so se questa mia piccola, piccolissima disamina possa incuriosire altre persone, ma il mio intento è quello di incoraggiare studiosi in ogni campo ad un esame, per niente scontato, di tale incidenza tumorale.
Sono perfettamente cosciente che il periodo che stiamo vivendo ha, a livello sanitario, altre priorità, ma l’abitudine al “male del secolo” (e sono già 2 secoli) non deve obbligarci ad abbassare le armi. La vita è preziosa, il creato è prezioso e abbiamo il dovere di portare rispetto a noi stessi e alla natura che ci circonda.
Sapere, conoscere, capire ci permetterà di guardare al futuro con più responsabilità e ottimismo.
Cassano Magnago, 09/03/2021
Paola Carnelli
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