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Da eroi a dimenticati: la triste realtà di medici e infermieri della sanità pubblica

Infermieri dell'Asst Valle Olona
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25 Novembre 2022

Egregio Direttore ,

Scrivo perchè voglio , nel mio piccolo , mettere a nudo la verità sulla sanità lombarda e nello specifico della nostra ATS INSUBRIA.

Ultimamente leggo e sento lamentele da parte di cittadini verso l’ospedale sia di Varese che quelli della provincia. Il problema maggiore sembra essere la carenza di personale in tutti i settori.

Faccio una piccola cronistoria.

Nel 2020 , quando ci fu la prima ondata di covid , ero ancora dipendente , ci fu un caos generale all’interno dei nosocomi . Perchè non fummo preparati ad un tale evento , di quella portata poi.

Si allestirono , in fretta e furia , reparti per ricevere questi pazienti . Reparti ubicati all’interno dell’ospedale stesso. Si fermò tutta l’attività ordinaria degli ospedali, portando notevoli disagi ai cittadini in lista di attesa.

Furono tempi difficilissimi , al limite della sopportazione , per i medici , gli infermieri , i tecnici. L’infermiera o l’infermiere che lavorava a contatto con quei poveri malati restava per 8 o più ore vestito all’inverosimile per ripararsi dal virus. Le tute che coprivano tutto il corpo , le cuffie , le molteplici mascherine che dopo un po’ ti impedivano di respirare bene , le visiere, le sovra scarpe . In parole povere il medico o l’infermiere iniziava il turno alle 6 del mattino e finiva oltre le 15 del pomeriggio con tutta quella roba addosso. Non poteva assolutamente farne a meno.

La cosa più tragica era se, in un determinato momento, avevi un bisogno corporale, sudavi prima di soddisfare il bisogno. Prima di lasciare il reparto per andare a svolgere quello che dovevi svolgere, dovevi  passare dalla camera calda, svestirti completamente, gettare tutti gli indumenti negli appositi contenitori, lavarti , disinfettarti e poi andare a fare quello di cui avevi bisogno. Al rientro in reparto procedura inversa. Tempo di vestizione dai 10 ai 15 minuti.

Ricordo che, per evitare tutto questo tran tran, molti rinunciavano ai loro bisogni alcune volte soffrendo per 4 o 5 ore.  Quanta solidarietà ricevemmo all’epoca da parte di tutti. Fummo chiamati ” EROI “.

Un giorno tutte le forze dell’ordine si piazzarono davanti all’ospedale con i loro mezzi di trasporto e fecero suonare, tutti insieme , le loro sirene d’allarme in segno di gratitudine e ringraziamento . Quanti regali abbiamo ricevuto in segno di riconoscenza . Con il cuore e con tanto affetto abbiamo ringraziato tutti.

Ma poi , come succede spesso , tutto finisce e tutto si dimentica. Ricordo le promesse dei politici, bisogna dare più soldi alla sanità, bisogna aumentare tutto il personale. Oggi ci ritroviamo con personale scarsissimo, ulteriori tagli alla sanità . Hanno di recente siglato il nuovo contratto per gli infermieri. Sapete quale è stato l’aumento in busta paga ? Di media 100 euro lordi al mese. Alla faccia dell’inflazione e del riconoscimento .

Ma la cosa che mi fa più rabbia è la soddisfazione dei sindacati di categoria per aver raggiunto tale accordo con il governo. Mi trattengo con molta forza nello scrivere frasi aberranti , imprecazioni e oscenità verso tutti i sindacati e ai politici , di tutti gli schieramenti politici . La conseguenza è che al di là del confine , l’infermiere trova uno stipendio maggiore , un lavoro più consono , un ambiente più sereno. Io ho delle prove concrete. Oggi , negli ospedali ci sono le cooperative di medici che sostituiscono la mancanza di medici dell’ospedale. Questi guadagnano molto di più dei loro colleghi ospedalieri, lavorando anche meno ore . E allora i medici approdano verso queste cooperative , abbandonando l’ospedale per avere una vita migliore. Questo spiega anche il motivo per cui i concorsi pubblici sanitari, vengono disertati. Un altra conseguenza di tutto ciò è l’abbandono negli ospedali di medici e professori illustri che si dirigono verso strutture private dove possono lavorare in completa tranquillità e autonomia. Dove, se richiedono un determinato macchinario, viene subito accontentato. Nell’ospedale devono passare mesi se non anni .

Questa, caro direttore, per me è la pura e sacrosanta verità. Poi ci sono altre cause che mi riservo di elencare .

Marcello Chiriacò

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