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Eutanasia di una nazione

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Eutanasia di una nazione
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15 Febbraio 2019

Caro Direttore,
la continua spirale discendente di questo paese causata da un governo che definire inadeguato al compito sarebbe un eufemismo, ha sicuramente raggiunto livelli preoccupanti.
I segnali sono molteplici e non sono rassicuranti. Mi piacerebbe analizzare prima di tutto la dialettica.
Lega e 5S si indignano per le parole di Guy Verhofstadt che ha definito il premier Conte un burattino alla mercé di Salvini e Di Maio. Posso capire che tali parole li abbiano feriti ma non dobbiamo dimenticare il lessico rigorosamente moderato e rispettoso che i due hanno sempre riservato alle istituzioni e ai leader politici, italiani o stranieri poco importa.
Come dimenticare gli epiteti Salviniani verso gli “ubriaconi di Bruxelles”.
Chi ha insultato o dileggiato fino a ieri non può oggi pretendere di essere rispettato e trattato alla pari di altri leader stranieri.

La stessa dialettica violenta, ma non ancora fascista (il fascismo lo raggiungeremo con i rastrellamenti e le chiusure da sempre paventate verso i vari quotidiani non pro-regime) viene quotidianamente ripetuta nelle opportune aule di governo, dove membri della maggioranza si permettono di fare il segno delle manette ad un esponente della opposizione durante un suo intervento. Il tutto con il Presidente della Camera che prima lascia passare e poi si indispettisce.
Per carità consentitemi….siete al governo e siete maggioranza e gesti del genere, mimando le manette da chi è al potere hanno un peso e una gravità molto diversa da quando li facevate nelle piazze durante i “Vaffa Day” o all’opposizione. Se non capite nemmeno questo non siete degni di stare in quelle aule bensì converrebbe che amministriate un porcile.

La dialettica quindi si trasforma in azione concreta. Loro si legittimano dicendo che esprimono la volontà del popolo, quel popolo stanco delle élite. Il trucco è stato quello di permeare nella testa delle persone che chi fa opposizione automaticamente diventa la élite, questa entità fumogena di cui nemmeno loro hanno chiaro cosa rappresenti.
Il loro operato, piazzando cariche in ogni dove negli organismi statali sta di fatto incarnando la peggiore élite che tanto si apprestavano a sradicare. Il popolo stesso diventa quindi élite, una élite pericolosa e rabbiosa che non vuole opposizione.
Sappiamo tutti benissimo che un paese sano ed una democrazia vitale funziona se c’è sempre un giusto contrappeso tra governo ed opposizione. Quello che vogliono loro è una dittatura e guarda caso tutti i dittatori della storia parlano “in nome del popolo e non della élite”. Peccato che la élite siano loro stessi.

Potremmo continuare ad analizzare le giravolte, gli investimenti del precedente governo cancellati solo per il gusto della discontinuità politica, le riforme sospese e le infrastrutture congelate ma forse rischio di essere tedioso, meglio posticipare ad altra occasione. Una menzione la merita la TAV, unica opera prossima ad essere cancellata sulla base di una valutazione che considera come costi di una ferrovia i mancati introiti dei pedaggi autostradali (siamo al bipolarismo puro di matrice pentastellata).

A sentire qualcuno ci aspetta una decrescita felice ed un anno bellissimo. Io credo che disoccupazione, sofferenza e qualche altra calamità socio/economica possano far risvegliare i pochi neuroni rimasti agli italiani. Dicono che insieme alle guerre tali eventi siano degli attivatori cerebrali miracolosi, soprattuto per un popolo assuefatto alla ignoranza e al pressapochismo.

Felice
Tradate

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