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Falce e carrello censurato

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21 Settembre 2011

Egregio sig. Direttore,ho letto con un cero sgomento la seguente notizia:il libro "Falce e martello" è stato censurato.La cosa è maggiormente preoccupante se si vanno a leggere le motivazioni.Una sentenza di un tribunale italiano ha così sentenziato : il libro va distrutto perché è da considerarsi concorrenza sleale.CONCORRENZA SLEALE???????E sempre nelle motivazioni si legge:<…..condannati «ad astenersi dal reiterare la pubblicazione e la diffusione in qualsiasi forma degli scritti contenuti nel libro» nonché «a ritirare dal mercato le copie di libri invendute e/o non ancora distribuite». E questo a prescindere dalla verità o falsità delle accuse contenute nel volume. Perché, come ha scritto il giudice, per configurare l’illecita concorrenza «non ha alcun rilievo che i fatti ‘denunciati’ e quanto scritto» dagli autori «sia vero oppure no».>Ho capito bene? Non interessa se le denunce riportate nel libro siano vere o false?????Il libro l’ho letto, e le accuse sono pesanti.Mi chiedo come mai, con l’obbligatorietà dell’azione penale, (lo dice la costituzione) si sia proceduto ad una simile sentenza.Se le accuse sono vere, come pensano in molti visti i dati oggettivi e i documenti amministrativi riportati nel libro, non esisterebbe la "concorrenza sleale".Quindi, in un paese democratico, e normale, per poter procedere a una sentenza di colpevolezza per "concorrenza sleale", si dovrebbe per prima cosa indagare sulle denunce riportate nel libro.Certo, sto parlando di un paese normale, coincidenza vuole, che a trarne beneficio siano sempre parti o esponenti di una certa area politica.Sono coincidenze, certo, pensiamo a quest’ultimo caso, al caso Penati (il caso Serravalle denunciato a Milano nel 2005 e scoperto a Monza nel 2011), la sentenza CIR, i furbetti del quartierino.Sono solo coincidenze.Ci mancava solo la CENSURA di un libro, ma in futuro si potrà fare anche di meglio, potrebbero censurare un Giornale o addirittura un’emittente TV, ora che la strada è stata aperta, chi può dire dove ci porterà.Povera Italia……… Finisco con ironia : Spero non venga censurata anche questa. Cordiali saluti
Roberto C.

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