Fino a prova contraria, farò giocare mio figlio nelle squadre di Bellani

15 Ottobre 2004

Dopo avere sentito opinioni di ogni tipo, vorrei dare il mio contributo.

Sono ormai adulto e padre. Credo di avere presente i risvolti emotivi e razionali della vicenda.
Ho conosciuto Claudio proprio nel periodo dell’adolescenza. Un momento delicato per chiunque, per me reso ancor piu’ duro a causa della mancanza di stabilita’ e della situazione economica della mia famiglia.
Ho giocato nella sua squadra diversi anni, sia a livello giovanile che a livello senior. Non ho mai perso il contatto con lui negli anni in cui non ho giocato nel Bosto. Bene, personalmente, pur rientrando in parte nella casistica di chi e’ adescabile (secondo quanto riportato su alcuni giornali), non ho mai ricevuto (o notato nei confronti di altri) il benche’ minimo segnale o stimolo se non legato a valori di sportivita’, lealta’ e (ahime’) di puntualita’.
Sono stato semplicemente fortunato a non avere ricevuto attenzioni particolari? Personalmente non credo a questa ipotesi.
Ringrazio Claudio per come si e’ comportato con me in questi anni, ho studiato, trovato un buon lavoro, sono ancora uno sportivo, ho una famiglia meravigliosa e dei valori che ritengo sani e veri.
Naturalmente non voglio santificare Claudio o dargli meriti che non gli spettano ma ripensando alla mia vita credo sia stato puntuale e opportuno nei suoi interventi. Posso dire che per me e’ sempre stato un punto di riferimento positivo.
Aspetto fiducioso il risultato delle indagini e il verdetto della giustizia. Nel caso in cui venga scagionato (cio’ che e’ speranza nel cuore di molti), saro’ fiero e tranquillo nel dare la possibilita’ a mio figlio di giocare nella squadra di Claudio Bellani.
In caso contrario mi dovro’ ricredere, conservero’ i buoni ricordi e terro’ a mente i suoi errori. E cerchero’, per quanto possibile, di contribuire a una sua guarigione e recupero piuttosto che a una sua emarginazione.