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Una giornata della pace per smantellare gli arsenali nucleari

bomba atomica
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23 Gennaio 2021

E’ certamente una data importate quella si celebra oggi, dove è entrato in vigore il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). Ma per arrivare a qualcosa di concreto la strada è
ancora molto lunga. In Europa ma anche nel mondo intero c’è una strategia da mettere in atto: favorire il dialogo tra tutti i popoli attraverso una GIORNATA MONDIALE DELLE PACE in
occasione dell’anniversario della celebrazione della fine della seconda guerra mondiale.

Sono tutte le Chiese che propongono di dichiarare l’8 maggio non solo come giorno della Vittoria ma come Giornata mondiale della pace, con la partecipazione di tutti i Paesi, compresi quelli oggi hanno gli arsenali di bombe atomiche. Se tutti gli anni si potesse celebrare questo, forse in un giorno ravvicinato si potrebbero abolire tutte le armi atomiche. D’altra parte per abolire le bombe atomiche bisogna proprio partire anche da chi le possiede e da chi le produce, non solo contro di loro.

Qui di seguito il documento di tutte le Chiese: “La nostra speranza è che una volta vinta questa pandemia il mondo possa vedere una alba nuova, che i popoli capiscano la futilità della guerra e quanto sia veramente prezioso il dono della vita”. Lo scrivono i leader delle Chiese cristiane in Irlanda (cattolici, anglicani, presbiteriani e metodisti) nel 2020, in un messaggio allaNazione nel giorno in cui si celebra la Giornata della vittoria in Europa (conosciuta nei Paesi anglosassoni come “Victory in Europe Day” o con la sigla “Ve Day”), proclamata l’8 maggio 1945, data in cui si concluse la Seconda Guerra mondiale in Europa.

I leader cristiani ricordano che quest’anno si sarebbe dovuto celebrare il 75° anniversario della Giornata e “invece siamo tutti ora, ai giorni nostri, di fronte a una guerra molto
diversa con un nemico invisibile nella pandemia di Covid-19”. L’8 maggio 1945 un numero infinito di persone celebravano la fine di sei anni di guerra che avevano portato
“immenso dolore e sofferenza” e milioni di vite distrutte.

“La pace è stata conquistata, ma a un grande costo, il mondo è cambiato molto da allora. La pace è ancora un bene costoso, prezioso e fragile”. I leader ripetono quanto, nelle ultime settimane, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres che ha invitato i governi in guerra in tutto il mondo a deporre le armi a sostegno della più grande battaglia contro Covid-19: il nemico comune che ora sta minacciando tutta l’umanità. “Con l’aiuto di Dio – concludono – possiamo lavorare insieme per creare e plasmare un mondo migliore e più pacifico in cui l’amore e il rispetto siano al centro di tutto il nostro pensiero”.

Sono in molti infatti che subito dopo la guerra proposero che l’8 maggio, non fosse solo ricordato come il giorno della Vittoria, ma soprattutto come il giorno della fine della guerra e quindi “Giornata mondiale della Pace”. Se tutti ci ricordiamo di questo impegno che l’Europa prese in quella occasione, celebrando insieme ogni anno l’otto di maggio in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Pace, con la partecipazione di Russia, America, Europa, Cina, Giappone con tutti gli altri paesi, senz’altro quel giorno potremmo dire di aver archiviato per sempre la guerra.

Emilio Vanoni

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