Il “governicchio” si farà
25 Agosto 2019
Caro Direttore,
Il nuovo (si fa per dire !) “governo del cambiamento” M5S-PD nascerà di certo. L’alternativa sarebbe andare a nuove elezioni, e ciò terrorizza i due partiti pronti al connubio pur tra veti incrociati e mugugni, se non ribellione, delle rispettive basi. Grillo e Zingaretti troveranno la loro quadra, che non è la quadra degli Italiani, porteranno a Mattarella una proposta di un governicchio che avrà la fiducia del Parlamento grazia ai gruppi misti, quelli formati da persone senza alcun valore e seguito, ma pronte a vendersi a chi promette loro un posto ben retribuito.
Il PD, tra i due, è quello che rischia maggiormente. Questo inciucio è voluto fortissimamente solo da Renzi e dai suoi schierati che temono di perdere il posto in Parlamento. La base del PD è profondamente scossa e amareggiata. Zingaretti aveva promesso un partito nuovo, alla prima occasione il nuovo corso del PD ha presentato solo un partito dilaniato, pur come d’uso, senza una vera e chiara linea politica. A molti sembra che sempre più manifesti un “cupio dissolvi” che probabilmente porterà ad una nuova scissione. Tale è ancora una volta il destino della sinistra italiana : scindersi, odiarsi, farsi del male !
La riduzione del numero dei deputati, a mio avviso, non determinerebbe un significativo crollo della Lega, ma di certo potrebbe ridurre all’inconsistenza se non alla dissoluzione totale del PD. Cosa ne pensa Zingaretti ?
Cordiali Saluti, Carlo Passarotti
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Penso che un governicchio peggio di quello appena decaduto sia difficile da eguagliare.