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Infermiera indignata

infermiera reparto ospedale
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22 Marzo 2016

Gentile Direttore,

le scrivo per manifestare la mia indignazione in qualità di professionista sanitaria, in merito a quanto andato in onda su La7 venerdì 18 marzo durante la trasmissione Tagadà, dove sono state date delle informazioni scorrette da parte del conduttore televisivo e dove la nostra categoria è stata offesa e diffamata.
A tale proposito è stata richiesta una rettifica delle informazioni diffuse, come si può evincere dall’articolo di cui indico il link http://www.nursetimes.org/la-redazione-di-nurse-times-chiede-la-rettifica-al-direttore-di-la7/11907/
La categoria infermieristica è indignata, personalmente mi rivolgo alla vostra redazione sia come professionista che come cittadina, perché non amo che la categoria infermieristica o nessun’altra categoria di professionisti sia diffamata ingiustamente da un giornalista ignorante, che ha licenza di parlare pubblicamente, lanciando accuse e giudizi, e diffondendo false informazioni, inoltre come cittadina pretendo che le persone autorizzate ad informare, siano all’altezza di tale compito, così come noi professionisti sanitari dobbiamo essere all’altezza di svolgere le mansioni di nostra competenza.
Il nostro è un lavoro difficile, sia che si lavori in ospedale o nel mio caso in ambito extra ospedaliero, anche noi siamo esseri umani e posiamo sbagliare, ma sicuramente non siamo per natura una categoria negligente, presuntuosa o ignorante, come è stato fatto credere dalle insinuazioni fatte. Come saprà storicamente la nostra professione, ha una filosofia “missionaria” nata da un ceto popolare, ma col passare degli anni, ci siamo evoluti culturalmente e professionalmente, senza tuttavia mai perdere di vista l’aspetto umanitario della nostra professione, adesso per diventare infermieri occorre un percorso universitario, proprio per garantire elevati standard assistenziali e sicurezza per il paziente. Lavoriamo oltretutto a fianco di altri professionisti, e vorrei ribadire, a fianco e non alle dipendenze, in quanto la salute pubblica viene tutelata grazie alla collaborazione delle varie professioni sanitarie, dove ognuno ha mansioni e responsabilità differenti e dove nessuno è alle dipendenze di altri, questo vorrei che fosse ben chiaro, anche se evidentemente non lo è, viste le affermazioni di un sedicente professionista che parla pubblicamente in un programma televisivo e diffonde informazioni false.
So che la vostra redazione è molto attenta alla correttezza dell’informazione e spero che dopo vostra valutazione e verifica, sia dato spazio se possibile ad una riflessione su quanto accaduto.

Ringrazio anticipatamente per l’attenzione e porgo i migliori saluti.

Simona Venturini

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