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L’aumento virtuale dell’imu di alcuni comuni è stato poco rispettoso

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2 Dicembre 2013

Caro Direttore,
vorremmo portare, come coordinamento del Circolo del PD di Barasso Casciago Comerio Luvinate, un piccolo contributo alla questione IMU.
La grande confusione causata dall’abolizione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, tassa a nostro parere di buon senso – questo anche a fronte di tante verifiche effettuate sui cittadini dei nostri comuni – ha occupato per diversi mesi buona parte dell’attività governativa. Il Governo infatti ha cercato, in modo quasi disperato, una copertura per abolire questa tassa; secondo la nostra opinione avrebbe potuto investire questo tempo e i nostri soldi dell’IMU (4 miliardi di Euro !!) per ridurre i costi della spesa pubblica, per attivare politiche per il lavoro, per aumentare la sicurezza dei cittadini attraverso investimenti per le forze dell’ordine e per combattere in modo più efficace l’evasione fiscale.
I Comuni si sono così trovati a restare in attesa di una decisione che non arrivava mai e questo in un periodo di grande importanza quale quello degli assestamenti di bilancio. Oltre a questo, nelle scorse settimane sono arrivati in tutti i Municipi, le quote del fondo di solidarietà comunale che dovranno essere riversate allo Stato; la consistenza di tali importi ha raggiunto percentuali a doppia cifra sul totale del bilancio. Si è quindi dovuto in pochi giorni ricercare le risorse aggiuntive (in poche parole aumentare le tasse) e cercare, ancora una volta, di tagliare spese senza peraltro creare ulteriori disagi alle fasce più deboli, messe a dura prova dalla crisi economica.
Veniamo però alla problematica di cui vorremmo parlare: in questi giorni, alcuni Comuni (Milano, Varese, Torino) hanno cercato di sopperire a questo taglio aumentando, diciamo virtualmente, l’IMU sulla prima casa, tanto poi questa sarebbe stata pagata dallo Stato, a loro avviso chiaramente. Riteniamo che questa decisione sia stata presa in modo non rispettoso delle altre Amministrazioni Comunali che invece hanno, loro malgrado, dovuto aumentare l’IMU sulle seconde cose per poter far quadrare i conti o in alternativa aumentato l’addizionale comunale IRPEF. Manovre sicuramente necessarie ma altrettanto sicuramente impopolari
Se fosse accettato in toto o in parte (si parla di 50 % o 60 %) l’aumento dell’IMU “virtuale” sulla prima casa chi dovrebbe pagarlo? Sarebbe a carico dello Stato e quindi spalmato su tutti i cittadini, anche quelli dei Comuni che hanno deciso di non fare questa “artificiosa manovra”, perché poi quando si parla di Stato non dimentichiamoci che siamo tutti noi a prescindere dai Comuni di appartenenza.
Cordiali saluti,

 

Il Coordinamento del Circolo di Barasso Casciago Comerio Luvinate

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