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La lunga attesa dell’esito del tampone

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28 Settembre 2020

Cara ATS Insubria,

Scrivo per raccontarti cosa sta succedendo alla mia famiglia.
A metà della scorsa settimana mia figlia manifesta forte raffreddore, febbre e mal di gola. I sintomi si protraggono fino a venerdì e a seguito visita del medico curante le viene prescritto il tampone per sospetto COVID e per tutta la nostra famiglia viene immediatamente disposto l’isolamento fiduciario.

Ci sentiamo fortunati perché il medico ci avvisa che la regione Lombardia ha appena attivato un servizio di tamponi rapidi per studenti, che garantisce esiti entro le 23 del giorno stesso, in modo da non penalizzare studenti e famiglie. La notizia è talmente nuova che lui stesso non ha altri dettagli oltre all’indirizzo del punto tamponi a noi più vicino (piazzale Solaro 3, Busto A.). Tornati a casa cerchiamo notizie online, troviamo parziale riscontro su una pagina dedicata di ATS (https://www.ats-insubria.it/news/6154-punti-tampone-accessibili-all-utenza-per-attivita-di-testing-in-ambito-scolastico-e-servizi-educativi-dell-infanzia-attivi-presso-le-asst-del-territorio-di-ats-insubria) e anche in un articolo di Varesenews (https://www.varesenews.it/2020/09/allospedale-varese-un-punto-tamponi-accesso-diretto-gli-studenti/962116/), ma non essendoci conferma circa l’effettiva attivazione del servizio, chiamiamo l’Azienda Ospedaliera.
Il centralino non ha notizie in merito e veniamo dirottati all’URP, ma anche loro non sanno aiutarci. Prendono nota del ns nominativo e nr telefonico con promessa di richiamarci a breve, dopo essersi documentati.
A distanza di poche ore riceviamo una loro chiamata: l’indomani (quindi sabato 19 settembre) possiamo recarci senza prenotazione e con autocertificazione disponibile sul sito di ATS, presso il poliambulatorio dell’ospedale di Busto tra le 9 e le 13.

Così facciamo … ma qui troviamo la prima sorpresa: un cartello manoscritto appeso alla porta precisa che gli esiti saranno disponibili nel fascicolo sanitario del paziente entro 3 gg lavorativi. Che amarezza!
Cosa ne è stato della tempestività tanto pubblicizzata?
Dopo una breve coda di non più di 5 pazienti, eseguiamo il nostro tampone e nel giro di pochi minuti il gioco è fatto!
Davanti a noi troviamo un conoscente, in una situazione simile alla nostra, anche lui deluso dall’inaspettato prolungarsi delle tempistiche.

Altra infelice scoperta riguarda la comunicazione dell’esito del tampone: non appena disponibile verrà caricato sul fascicolo sanitario del paziente, visibile dal medico curante ed eventualmente anche dal genitore del figlio minorenne nel caso in cui avesse precedentemente provveduto a richiederne le credenziali per l’accesso.

Ci predisponiamo quindi a passare il fine settimana in isolamento nella speranza che l’esito arrivi il prima possibile, evitandoci di perdere giorni di scuola e lavoro inutilmente.
Non disponendo delle credenziali per accedere al fascicolo di mia figlia, non posso vedere in autonomia l’esito del tampone e devo obbligatoriamente dipendere dal medico.
Provo quindi ad informarmi su come ottenerle, ma dopo lunga ricerca e varie telefonate, scopro che l’unico modo è presentarsi di persona allo sportello designato in ospedale a Busto. Anche l’URP, nonostante la mia insistenza, non è riuscito ad aiutarmi. Come è possibile che con questa emergenza in corso ormai da mesi non sia stata prevista una modalità che permetta a chi è impossibilitato a recarsi di persona allo sportello di ottenere da remoto ciò che gli spetta?
 Nessuna possibilità di riceverle, nemmeno per chi si trova in isolamento/quarantena, assurdo!
Arriviamo intanto a martedì mattina, il nostro conoscente in fila prima di noi ha già ricevuto l’esito e noi ancora nulla…

Sono in costante contatto col medico, a cui va il mio più sentito ringraziamento per l’enorme disponibilità, il quale controlla continuamente il fascicolo dalle prime ore del mattino (nella speranza di permetterci il rientro a scuola/lavoro) fino al tardo pomeriggio, ma siamo nel frattempo arrivati a mercoledì sera e ancora nessun esito è comparso!
Il medico ci informa però di una comunicazione appena ricevuta dalla Regione che svincola dall’isolamento fiduciario i famigliari conviventi, i compagni di classe ed i contatti stretti del caso sospetto in attesa di esito: da domani potrei far rientrare a scuola gli altri due figli, trattenendo a casa solo mia figlia in attesa dell’esito ed anche noi genitori potremmo rientrare al lavoro.

Cara ATS, ora sono confusa … dopo mesi di imposto isolamento e distanziamento sociale, com’è che ora all’improvviso permetti a potenziali contagiati di divenire pericolosi stando a contatto con gli altri?
Mi suona più come una necessità dettata dall’impossibilità di far fronte all’impennata di richieste di tamponi, legata alla ripresa delle attività scolastiche …
Tutti questi mesi non ti sono bastati per riuscire ad attrezzarti?
Domattina presto risentiremo il medico nella speranza che sia finalmente arrivato l’esito, che ci auguriamo sia negativo per permetterci di tornare in tranquillità alla normalità, altrimenti rimarremo comunque tutti a casa in isolamento, onde evitare di mettere in pericolo gli altri.
Cara ATS, cortesemente aggiusta il tiro. Questa non è la soluzione, anzi!

L’anno scolastico è appena iniziato, sappiamo tutti che con l’inverno aumenteranno malattie e casi sospetti. Dovrai essere pronta a fronteggiare la situazione, garantendo esami ed esiti in tempi rapidi per tutti.
Marinella Mazzoleni

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