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La nostra esperienza con il COVID: non è una normale influenza

Usca- Unità Speciale Continuità Assistenziali di Parabiago
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2 Dicembre 2020

Buongiorno

vorremo condividere la nostra esperienza con il COVID.

Siamo una famiglia composta da 3 persone che hanno contratto l’infezione, non sappiamo come, in tre modi diversi.

Mia madre asintomatica non si è neppure accorta di averlo avuto se non per il tampone positivo

Io l’ho presa in modo molto più lieve rispetto ad altri, ma comunque non paragonabile a una normale influenza.
Ho iniziato il 2 novembre con brividi mal di gola qualche linea di febbre poi è arrivata la tosse e una spossatezza che mi impediva di restare fuori dal letto se non per lo stretto necessario e, nei giorni successivi, quando sembrava di stare meglio di colpo ricominciavi a non star bene, una mattina ad esempio dopo cinque minuti che ero in piedi sono sbiancato improvvisamente senza un motivo apparente e stavo per svenire, una sera, in cui mi sentivo discretamente improvvisante dolori al ventre che sono durati più di due ore, una normale influenza non si è mai comportata così con me, avevo o una cosa o un altra con il COVID sembrava di essere su un altalena, un moneto su e un momento giù.

Mio padre, che ha manifestato i sintomi per primo, il 30 ottobre al mattino stava bene è andato al mercato e ha trasportato più di 15kg di mandarini con il suo carrello del banco del fruttivendolo alla macchina senza problemi, macchina parcheggiata in cima ad una salita abbastanza ripida, poi ha iniziato con una leggera tosse, è andato in farmacia ed ha preso uno sciroppo per placarla. Nel pomeriggio la tosse si è subito aggravata assomigliando più a una grattata di carta vetrata ai polmoni più che alla normale tosse secca che era al mattino, ha contattato subito la dottoressa che gli ha prescritto dell’antibiotico essendo già capitato più volte in questo periodo di avere questo genere di problemi e non avendo avuto fino a quel momento febbre.
Il lunedì seguente abbiamo ricontattato la dottoressa, dato che nel frattempo era comparsa anche la febbre che è arrivata a 38,5 la quale ci ha prenotato il tampone a tutti e tre, che abbiamo poi potuto fare il giorno 6 novembre, nel frattempo mio padre è peggiorato la tosse era sempre più forte e la febbre non passava ed in più non riusciva più a mangiare quasi nulla ed ha avuto due mancamenti dovuti alla debolezza, abbiamo ricontattato la dottoressa la quale ha dato ultriori medicinali a mio padre.
Lunedì 9 novembre abbiamo ricevuto l’esito dei tamponi, tutti e 3 positivi, da quel momento abbiamo iniziato le terapie, cortisone eparina e tachipirina che a me sono serviti per superare lentamente i miei sintomi ma a lui non sono bastati, grazie all’intervento dei medici dell’USCA, che non ringrazieremo mai abbastanza, il giorno 12 novembre mio padre, in seguito alla loro visita è stato portato via in ambulanza all’ospedale di Cittiglio per polmonite bilaterale da COVID.
Dopo due giorni di ricovero in pronto soccorso sono riusciti a trovargli un letto all’ospedale di Esine, Brescia, e dimesso il 20 di novembre e dato il suo, per fortuna, netto miglioramento.
Ora è a casa, a volte si aiuta con l’ossigeno ha ricominciato a mangiare, prima di tutto questo pesava 92kg ora 77kg, e lentamente si sta riprendendo, fatto confermato dai medici dell’USCA che sono passati nuovamente a visitarlo.

Vorremmo soprattutto condividere alcune piccole cose che, nell’immediato non avevamo pensato ma che successivamente abbiamo capito essere molto utili e che non ci era mai capitato ne di sentire alla TV ne di leggere sui giornali o internet, specialmente nei casi più difficili per aiutare nei limiti delle nostre possibilità i medici:
• Avere un saturimetro, costa sui 50€, non sono molti ma non sono nemmeno pochi ma è utilissimo, l’ossigeno, nel sangue da quello che abbiamo visto crollare all’improvviso e, secondo noi è il modo più semplice per verificarlo.
Quando lo utilizzate scrivetevi i dati che leggete, data ora il livello (i medici dell’USCA ci hanno suggerito che il modo corretto di provarlo è quello di fare le prove su due dita per mano eliminare il dato più basso e fare la media dei tre rimanenti) ed eventuali altri come se ad esempio state utilizzando dell’ossigeno o se avete fatto la misurazione a riposo
• Quando provate la febbre registrate tutto
• Quando provate la pressione registrate tutto
• Utilizzate dell’ossigeno, tenetevi registrato per quanto tempo a che livello
• Avete altri “macchinari in casa che possono servire a monitorarvi registrate tutto
Scrivete tutto in modo semplice e ordinato e comprensibile in modo tale che in pochi secondi i medici abbiano la possibilità di leggere i dati che servono ed eventualmente scartare quelli che reputeranno superflui, meglio un dato in più che a loro non servirà piuttosto che uno utile in meno.
Noi ad esempio abbiamo creato delle tabelle in excel dove di volta in volta compiliamo i dati a mano, successivamente li inseriamo nel PC e, all’inizio spesso ora circa una volta a settimana li inviamo ai medici dell’USCA in modo che possano monitorare la situazione ed eventuale ricontattarci.

Tutto questo, che può sembrare impegnativo ma servirà ai medici quando arriveranno per avere un quadro complessivo, in quei momenti noi saremo, sia che siamo il paziente sia che siamo i familiari, confusi e quasi sicuramente sapremo solo dire circa, l’altra mattina era, invece così facendo non ci dovremo pensare e saremo stati di aiuto con dati precisi e certamente giusti.

Nel caso, come il nostro in cui purtroppo dovrà essere portato in ambulanza, oltre al normale cambio, meglio abbondante dato la possibilità di ricovero anche in zone molto lontane che rendono quasi impossibile poterlo raggiungere, dovendo oltretutto se si è in isolamento dipendere da altri:
• dargli un cellulare con carica batteria e trasformatore da schuko ad una classica (sembra una cosa superflua ma, pur non essendo molto tecnologico, sono strumenti salva morale e quindi anche in parte a mio parere salvavita) per evitare che resti isolato, una volta in ospedale non potrà ricevere alcuna visita e vedrà solo medici e infermieri attraverso la loro visiera e con la mascherina, sono tutti straordinari e gentilissimi ma non è comunque paragonabile alla vista di un parente in qualunque momento della giornata, con il cellulare e le video chiamate lo aiuterete moltissimo, anche un cavo per ricaricare il cellulare di riserva, se disponibile, può essere utile in caso di rottura proprio nel momento del bisogno.
• preparatevi l’elenco della sue normali terapie con nome dosaggi e orari, lui se le ricorderà di sicuro ma in quel momento avrà delle difficoltà e aiuterete lui e i medici che lo cureranno
• preparatevi un elenco con i vostri numeri di telefono, lui se li ricorda, li ha nel cellulare ma un biglietto sarà più sicuro
• Un elenco delle sue patologie, problemi cardiaci, malattie pregresse, interventi allergie, tutto ciò che può essere utile che un medico sappia e che probabilmente sul momento avrete difficoltà a ricordare per intero
• Di tutto date una copia a loro, se lo ritengono necessario ma tenetene una copia anche per voi, se verrete contattati da un ospedale che vi chiedesse informazioni sul paziente a memoria ed in pochi secondi rischierete di fare errori o mancanze.

Nel post ricovero, i medici dell’USCA ci hanno suggerito delle piccole ginnastiche che potrebbero esservi utili, prima di provarle ovviamente chiedete che anche per voi vadano bene al vostro medico, ma che noi non conoscevamo
• prendere una bottiglia d’acqua tagliata a metà, riempirla e con una cannuccia soffiate nell’acqua, come i bambini che fanno le bolle, facendo un soffio flebile ma continuo
• con le braccia allargarle all’altezza delle spalle ispirando e avvicinatele al petto espirando
• Utilizzare due cuscini, aiutano a respirare
• Durante la notte girarsi spesso sul tronco per aiutare i polmoni a respirare meglio
Sono piccole cose ma ci hanno detto che lo aiuteranno nel recupero della normale funzionamento dei pomoni

La nostra intenzione non è quella di fare alcuna polemica o rimostranza di alcun genere ma solo ringraziare le moltissime persone che ci hanno aiutato in maniera straordinaria e quella di trarne i lati positivi cercando di aiutare altri, in questi giorni difficili più volte ci siamo detti tra noi, se ci avessimo pensato dall’inizio, se lo avessimo sentito da qualche parte, tutto questo ci ha portato a scrivere questa lunga lettera, per aiutare chi purtroppo si trova o si troverà in situazioni simili con la nostra esperienza ad aiutare il più possibile chi ci aiuta, in meno tempo loro riescono a recuperare ed avere dati sulla nostra salute più tempo avranno a deposizione per aiutare altre persone, purtroppo come sappiamo i malati sono moltissimi e i medici stanno facendo l’impossibile per aiutare tutti e non far sentire nessuno abbandonato, crediamo che con questi piccoli consigli potremmo essergli di aiuto.

Vorremmo anche ringraziare la nostra dottoressa il nostro sindaco i medici dell’USCA, dell’ATS i volontari del 118 e dei drive in in cui si effettuano i tamponi, gli operatori dell’ospedale di Cittiglio e quelli di Esine che con un umanità cortesia e gentilezza unici hanno curato mio padre.
Mio fratello e mia cognata che ci hanno sopportato e rifornito di tutto quello che ci serviva
I vicini i parenti e gli amici che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno e vicinanza

Tutto questo anche per dirvi che non è una normale influenza, utilizzate la mascherina, anche sul naso, disinfettatevi e mantenete le distanze è un piccolo sacrificio che, magari non aiuta noi ma aiuta gli altri, sia nella salute che nel lavoro, se seguiamo queste piccole regole non è detto che a noi non capiti ma certamente avremo fatto il possibile per evitare che ci possa capitare e che possa capitare ai nostri cari o ad un passante incontrato sul marciapiede durante una passeggiata.

Se rispettiamo le regole, anche i i ristoranti, i commercianti, chi lavora e che hanno rispettato le regole, purtroppo per ora in forma ridotta, potranno riaprire portato lavoro a tutti, le regole dobbiamo rispettarle noi per il nostro e il bene altrui.

Grazie per avere avuto la pazienza di arrivare fino in fondo a questa mia lettere che, spero non serva a nessuno, ma nel caso spero possa essere stata utile.

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