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La politica nello sport?

Italia in finale, festa a Legnano
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14 Luglio 2021

Il legame tra Politica e Sport è sempre stato oggetto di dibattito, ed è innegabile la relazione che intercorre tra i due campi; in occasione dei Campionati Europei di Calcio il problema sembra riaccendersi. Mi accingo solamente a riportare come notizie alcuni fatti. Per fare dei ragionamenti seri servirebbe molto più spazio, forse le imminenti Olimpiadi ci forniranno quest’occasione.

Prima di fare il punto della situazione, dobbiamo innanzitutto definire: cos’ è la politica? Concordiamo nel dire che essa indica l’insieme delle attività che hanno a che fare con la vita pubblica e regolano i rapporti tra individui, gruppi sociali e altre comunità anche straniere. Tutti o quasi tutti, siamo consapevoli che la politica mira a garantire la convivenza pacifica eliminando conflitti, che portano a scontri e guerre, detto ciò posso continuare convinto di essere compreso.

L’UEFA (l’organo del governo del calcio europeo) è in chiara difficoltà nella sua pretesa di neutralità nei riguardi della politica, perché tenere separati i confini tra lo Sport e, la politica non è possibile. Lo sport è sempre stato e sempre sarà profondamente politico, in modo particolare il calcio, perché è il più praticato e visto nel mondo e quindi un palcoscenico troppo ghiotto per non essere usato dai vari interessi economici e dalle stesse nazioni. Quest’ ultime hanno la piena consapevolezza che la presunta neutralità concede sempre un alibi all’oppressore e non supporta mai l’oppresso.

Desidero portare alla luce alcuni eventi significativi per la nostra riflessione: la Federazione calcistica dell’Ucraina aveva presentato la maglia con la quale avrebbe giocato la Nazionale, con la sagoma dei confini nazionali comprendendo anche la Crimea, ora occupata dalla Russia con la scritta ” Gloria agli eroi e all’Ucraina” Riferito alla loro rivoluzione del 2014. Dopo le proteste russe L’UEFA riuscì a far togliere almeno la scritta.

Un altro fatto grave è che la Croazia aveva giocato tutte le partite con lo scudetto che ricordava il periodo della seconda guerra mondiale quando le simpatie nazi-fasciste erano portate avanti dall’Ante Pavelic criminale di guerra e capo degli Ustascia. Ma questo aveva creato grosse contestazione solo all’interno della nazione e le scuse della federazione Croata dichiarando che si trattava solo di un errore di stampa. Quindi, cito questo fatto solo per rilevare le tensioni politiche presenti nelle manifestazioni sportive.

Altro grave imbarazzo e confusione dell’UEFA sui diritti civili riguarda l’evento di Monaco, quando il sindaco dichiarò di voler illuminare lo stadio con i colori dell’arcobaleno, in occasione della partita Germania-Ungheria, volendosi così dimostrare contro la legge Magiara che vietava l’omosessualità in Ungheria. L’UEFA non permise questa iniziativa in contrasto anche con la condanna ufficiale della comunità europea, la quale condanna aspramente questa legge discriminatoria e ora sta studiando misure contro l’Ungheria. Questa scelta della confederazione sportiva è chiaramente un regalo a Orban che, nel mese della pandemia ha sempre appoggiato l’UEFA sulle scelte di aprire gli stadi al pubblico dalla supercoppa a Budapest in poi, dimostrando così di essere a loro volta, degli attori politici a tutti gli effetti e più lo negano più lo confermano. Perché organizzare partite con più di 60 mila persone alla presenza della nuova variante Delta, si può dire senza fallo, che fa parte di un approccio alla pandemia, tipico dei governi di destra tesi da sempre a sminuire il problema del Coronavirus.

E non finisce qui perché, che l’UEFA voglia o non voglia, i colori arcobaleno sono un simbolo di una società che vuole rispettare le differenze e il capitano della Germania Manuel Neuer si è presentato in campo con la sua squadra portando una fascia arcobaleno al braccio supportato dalla squadra che rispondeva ai cori omofobi provenienti dalle curve ungheresi, rigorosamente vestiti con magliette nere o esponendo toraci palestrati, facendo il segno del cuore con le mani, mentre molti spettatori tedeschi indossavano indumenti arcobaleno. A questo punto non rimaneva all’UEFA di decidere di non prendere nessuna punizione nei confronti del capitano tedesco che non indossava la fascia prescritta dal regolamento.

Memore di queste scivolate l’UEFA decide di lasciare libere le squadre se aderire a inginocchiarsi o no dicendo però, che il non inginocchiarsi non vuol dire di ignorare la lotta al razzismo.

Concludo dichiarando che la politica non è una cosa sporca da lasciar fuori dalla nostra vita, ma se fosse così, non è che la colpa sia di quelli che si sentono onesti e puri, stando alla finestra senza partecipare a nulla? Penso che la politica sia solo uno strumento, per esempio come una penna, che può scrivere poesie o capolavori come la Divina Commedia, ma anche firmare condanne a morte, torture, inquisizioni e la colpa non è della penna, ma di chi la impugna. Quindi un pochino di conoscenza autocritica e comprensione sarebbe utile.

Harry Bursich
Membro del comitato territoriale Uisp Varese

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