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La Storia è più complessa di quanto affermino i revisionisti “interessati” come il signor Ruggiero

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26 Aprile 2005

Egregio direttore,
leggo solo oggi dell’ennesima esternazione del signor Ruggiero, presidente del circolo “Excalibur”.
Mi sorprende che ancora oggi possano dare spazio a stravaganti interpretazioni storiche che sono antitetiche alla comune tavola di valori antifascisti che il Paese ormai, nella sua interezza, dovrebbe condividere.
Innanzi tutto non è vero che dei crimini compiuti dai fascisti nel 1919/21, durante il ventennio e gli anni della RSI si sappia tutto o quasi.
Al signor Ruggiero consiglio, in proposito, la lettura di un recente saggio di Franzinelli intitolato “L’armadio della vergogna” in cui si parla di numerosi stragi ed eccidi di civili italiani compiuti dai nazifascisti per i quali nessuno ha pagato per la semplice ragione che i relativi fascicoli sono stati occultati per mera opportunità politica.
I tragici episodi che lui cita (foibe, fratelli Govoni, triangolo rosso), in realtà, sono sempre stati conosciuti e denunciati anche dalla storiografia ufficiale. Non sono “verità scomode” perché non possono, in nessun modo, cancellare il fatto che gli Alleati e i partigiani combattevano dalla parte della libertà e della democrazia mentre i nazifascisti combattevano per la tirannide e l’oppressione.
Questo, naturalmente, non per giustificare, ma per comprendere meglio il contesto in cui accaddero: un contesto in cui i nazifascisti erano gli aggressori e i partigiani e i civili italiani gli aggrediti.
Concordo con il signor Ruggiero quando afferma che, in certe situazioni, l’uomo tende a perdere la sua dimensione umana per accostarsi a quella animale.
A patto, però, che questa affermazione non sia strumentale a mistificare la verità storica per opportunismi politici di basso profilo.
Il movimento partigiano, piaccia o meno al signor Ruggiero, era dalla parte del Bene mentre il nazifascismo lottava per il Male. Se il nazifascismo avesse vinto oggi io e lui non potremmo interloquire in maniera civile come stiamo facendo perché io e quelli come me saremmo, nella migliore delle ipotesi, in galera e, nella peggiore, sotto terra.
Il movimento partigiano era composto da formazioni che si ispiravano certamente alla tradizione comunista ma anche socialista, cattolica, repubblicana, liberale e monarchica i cui valori sono stati poi trasfusi nella Costituzione repubblicana.
Per concludere: io non sono un estimatore dell’Urss ma non si possono sottacere i 25 milioni di morti che questo Paese ha pagato per la sua libertà e quella dell’Europa.
La Storia, quindi, è molto più complessa di quanto affermino i revisionisti “interessati” come il signor Ruggiero. A mio modesto parere, almeno nel Sessantesimo anniversario della Liberazione, costoro, per decenza, avrebbero fatto molto meglio a tacere.

Varese, 26 aprile 2005

Fabrizio Mirabelli - Segretario DS Varese

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