Largo Edgardo Sogno: abbiamo bisogno di modelli non di personaggi ambigui

24 Ottobre 2004

Egregio Direttore,

apprendo dalla stampa locale la notizia dell’intitolazione di un largo della città in onore di Edgardo Sogno. Incredulità, irritazione e perplessità si mescolano nel leggere gli articoli di cronaca locale in merito al tributo deliberato dal Comune di Varese ad un personaggio ambiguo per le sue sfaccettature come il conte Sogno.

Riflettiamo, insieme, sulla figura del comandante partigiano “Franchi”, Medaglia d’oro per l’impegno profuso durante la Resistenza, ma anche falangista in Spagna a sostegno del dittatore Francisco Franco durante la guerra civile spagnola e presunto istigatore, negli anni 70, di un tentativo di colpo di stato, a cui seguì l’arresto dell’ex diplomatico e la successiva scarcerazione per assenza di elementi per procedere.

Edgardo Sogno, fervente antifascista ed anticomunista che negli anni 70 non rispettò le regole democratiche dello Stato repubblicano nato dalla Resistenza.

Ritengo quindi inopportuno dedicare un angolo della città a Edgardo Sogno, in particolare in un momento come questo dove nel mondo ogni giorno si manifesta la follia dell’uomo e si fa sempre più fatica a distinguere i buoni dai cattivi.

Abbiamo bisogno di modelli e di continui moniti del passato per le future generazioni, quindi mi permetto di proporre l’intitolazione di una via o di una piazza di Varese ad eroi come i giudici Falcone e Borsellino o a vittime della crudeltà dell’uomo come Primo Levi.

Cordialmente