Lettera a una professoressa… forse un po’ distratta
16 Novembre 2018
Egr. Direttore,
è proprio vero che non è facile ammettere una sconfitta. Ma dopo una settimana dalla rappresentazione teatrale di “Lettera a una professoressa” al Teatro Santuccio di Varese, che è stato un sonoro fiasco, una riflessione bisogna pur farla.
Praticamente non è venuto nessuno: 15 spettatori paganti. Peccato anche per l’impegno della compagnia di Firenze, Chille de la Balanza, che hanno dovuto recitare in un teatro praticamente vuoto. Chi ha organizzato il tutto, cioè chi scrive, non deve far altro che ammettere il suo fallimento come “impresario” teatrale.
Eppure l’impegno per la realizzazione di questo spettacolo era stato grande. Manifesti e volantini portati in quasi tutte le scuole medie superiori della città, 4000 giornaletti del nostro comitato distribuiti dal mese di maggio in avanti con la pubblicità di questo evento messo in risalto, volantinaggio in tante manifestazioni nel mese di settembre e ottobre a Varese ma non solo, giornali locali che ne hanno in qualche modo parlato. Non posso nemmeno prendermela con la pioggia delle scorse settimane, visto che in quella precisa serata non ha piovuto.
Colpa tutta nostra? Non lo so. In una città con decine di migliaia di studenti, con migliaia di insegnanti e professoresse non riuscire a portare almeno un centinaio di persone non sembrava cosa impossibile. E’ vero che già nella distribuzione del materiale di pubblicità nelle scuole, chi scrive ha avuto la sensazione le scuole sono una sorta di un mondo a parte, forse una istituzione non solo in crisi, ma un po’ distratta dalla realtà.
Forse un po’ distratte sono state le associazioni a cui avevo chiesto aiuto e sostegno per la realizzazione dello spettacolo.
Emilio Vanoni Comitato Cernobyl – Induno Olona
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