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Lettera sui vaccini antinfluenzali al Governatore della Lombardia

Attilio Fontana
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24 Novembre 2020

Gentile Direttore di Varesenews,

innanzitutto grazie per come avete impostato il lavoro d’informazione sul coronavirus, non semplice visto il quotidiano delirio di numeri e incertezza.

Voglio condividere con Lei questa lettera, scritta oggi per mia madre, nata per dare forma a una rabbia che provo da settimane, da quando è cominciata la rincorsa al vaccino antinfluenzale. Una rabbia che non riguarda solo la specifica situazione dei miei genitori, o di altre persone anziane a me care, quanto quella di tutti noi, governati così male, così a lungo, in un momento come questo.
La invio perché ne facciate l’uso che ritenete, anche nessuno. Mia madre e altre persone che conosco, previe modifiche, hanno cominciato a inviarla via mail al nostro ex sindaco.
Buona serata e buon lavoro.

Egregio Governatore Fontana,
Credo Lei sia al corrente dell’incresciosa situazione in cui versa la Regione Lombardia per quanto riguarda la campagna vaccinale per la stagione 2020/2021.
Se non lo sa, vorrei darLe alcuni spunti di riflessione affinché possa agire per rimuovere le cause della situazione che andrò a descriverle, come il suo ruolo esigerebbe.

Le scrivo da Varese, la bella Città Giardino di cui Lei è stato sindaco e che conosce tanto bene. Sa quindi perfettamente quanto sia duramente colpita durante questa seconda ondata pandemica, con numeri giornalieri sempre molto alti e ospedali allo stremo.

Le rendo noto che, per la prima volta quest’anno, anno della prima, gravissima, pandemia del terzo millennio, non mi è stato ancora possibile effettuare il vaccino antinfluenzale, nonostante abbia 73 anni compiuti e alcune patologie che consiglierebbero di eseguirlo.
Negli ultimi 20 anni, anche grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione in tal senso, ho sempre scelto di sottopormi alla vaccinazione antinfluenzale, sempre con buoni risultati e in modo gratuito.

A maggior ragione vorrei farlo quest’anno, non solo per proteggere me stessa ma anche per contribuire a evitare un’ulteriore pressione sui medici di famiglia e sugli ospedali.
Invece, proprio quest’anno, i vaccini sono introvabili.
Non in tutta Italia, sia chiaro.

Ho amici che vivono a Roma e in Campania che hanno fatto la vaccinazione più di un mese fa e che si sono offerti di comprarlo in farmacia e spedirmelo. Perché lì pare che i vaccini ci siano, e non solo per i soggetti fragili ma per chiunque decida di contribuire ad alleggerire il peso sulla Sanità in affanno sottoponendosi al vaccino antinfluenzale.

A onor del vero, anche in Lombardia è possibile fare il vaccino, basta rivolgersi a un noto gruppo di sanità privata e il vaccino c’è, alla modica cifra di euro 60 (o 80, poco importa)
Qual è la mia richiesta a Lei?
La Regione Lombardia ha evidentemente agito tardi e male nell’importante compito di approvvigionamento vaccinale.
Ne prenda atto con coraggio, invece di rincorrere un’immagine di efficienza francamente irritante visto che contraddice l’esperienza quotidiana dei più.

La cosa giusta da fare, lo sa anche Lei, sarebbe di trovare ora i vaccini per tutti i soggetti fragili che, Le ricordo, pagano le tasse e hanno ancora dei diritti che Lei dovrebbe garantire.
Se ciò non Le fosse possibile, La invito a requisire i vaccini delle strutture private e ad utilizzarli per la popolazione a titolo gratuito.
Qualora le suddette strutture pretendessero da Lei un “ristoro” per i mancati affari, potrà certamente utilizzare Suoi fondi privati, sempre che Lei non abbia un’assicurazione che copra eventuali Sue responsabilità civili in corso di attività pubblica, come è sempre consigliabile.

Ecco, io confido in una rapida risoluzione, da parte Sua, dell’inadempienza della Giunta regionale e del suo assessore Gallera, senza ulteriori indugi. In caso contrario, come prima di me l’ottima Natalia Aspesi, darò mandato al mio avvocato, nel caso mi accada qualcosa, di farLe causa nei modi e nei tempi previsti dalla Legge.

Ringraziandola anticipatamente, porgo cordiali saluti e un augurio di buon lavoro.

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