Maleducazione e razzismo, sui pullman ne succedono di tutti i colori

1 Marzo 2019

Sono la madre di una splendida ragazza di 20 anni con un lieve problema motorio che le causa difficoltà a salire le scale e a stare in piedi in condizioni di instabilità e che, purtroppo, stamattina ha dovuto subire una vera e propria aggressione verbale sull’autobus di linea (Linea E) da parte di alcune persone incivili. Di seguito l’accaduto: mia figlia è salita alla fermata antecedente a quella della BTicino, direzione Varese, e si è seduta.

Ad un certo punto sono saliti alcuni anziani che le hanno chiesto di alzarsi per lasciare loro il posto. Lei ha fatto presente di avere un problema fisico e di non poter stare in piedi e queste persone, che non hanno probabilmente creduto alle motivazioni di mia figlia, hanno cominciato ad attaccarla verbalmente in modo estremamente aggressivo, chiedendo di mostrare il cartellino di invalidità ed accusandola di essere maleducata. L’aggressività di queste persone non è scemata neanche quando lei ha cominciato a piangere copiosamente. Solo un signore, scosso da tale ferocia nei confronti di una ragazza, ha preso le sue difese. L’autista del pullman, che non so se si sia accorto di tale episodio, non è intervenuto.

Segnalo inoltre che nella giornata di ieri, sempre sulla Linea E, mia figlia ha assistito ad analogo episodio, stavolta di razzismo, nei confronti di una signora nera che si era seduta. In quel caso mia figlia, che purtroppo già conosce cosa voglia dire essere discriminati, ha preso le difese della signora di colore.

Ora mi chiedo: come è possibile che nel nostro civilissimo Paese una ragazza con una difficoltà motoria o una donna nera debbano essere umiliate impunemente su un pullman di linea? Perché tanta cattiveria? Cosa possono fare le istituzione per tutelare i cittadini più fragili?
Cosa possiamo fare noi madri per tutelare i nostri figli?