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Mettiamo l’Italia in vendita

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Mettiamo l\'Italia in vendita
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18 Novembre 2019

E’ evidente che nel paese dei story-teller, dei smartphone dipendenti e dei programmi da cucina si stiano perdendo le competenze e le volontà per attuare un buon governo o quanto meno un governo appena sufficiente per una decente gestione di uno Stato Democratico.
L’Italia degli ingegneri, degli inventori, dei Leonardo Da Vinci e dei Macchiavelli ha lasciato il posto ad una manica di cazzari che preferiscono berciare sui social network e raccontarsi pipponi su come cucinare una zucchina veggie.

Nel frattempo il paese va a rotoli sotto la loro inadeguatezza decisionale, così a rotoli che verrebbe voglia di chiedersi: e se lasciammo in gestione l’interno Paese per 10 anni ai tedeschi, ai francesi o agli olandesi potrebbe migliorare qualcosa? Se dichiarassimo una volta per tutte fallimento politico e decisionale non sarebbe meglio per tutti? Che senso ha dichiarare la propria unità ed indipendenza se i fallimenti sono all’ordine del giorno…

Tutti i paesi europei hanno varato un piano per affrontare gli inevitabili cambiamenti climatici, tranne uno….l’Italia.
L’Italia ha ben altro da pensare, deve affrontare i negazionisti della proliferazione della plastica, Salvini in testa, il signore dello specchio riflesso, che negherebbe di essere figlio di sua madre se malauguratamente la sua affermazione potrebbe dare ragione ad una idea sinistrorsa comunista nonché bolscevica.
Per Salvini la plastica non è un problema così pure i cambiamenti climatici (ennesima invenzione dei soliti fanatici pro-Greta, che vadano a lavorare).
Non credo che i Veneziani la pensino così, soprattuto dove aver visto che 5 miliardi di soldi pubblici (e quindi di tasse per chi ancora ostinatamente le paga) spesi per il Mose….faraonica opera mai partita che oggi è rimasta a mollo ad osservare la città della Serenissima piano piano venire sommersa (i cambiamenti climatici non esistono ma i mari si alzano a ritmi vertiginosi).

Ora Zaia (governatore del Veneto) si chiede come mai il Mose non sia ancora in funzione. Nessuno ha il coraggio di dirgli che sarebbe stato anche compito suo accertarsi che le opere cruciali per la sua regione venissero portate a termine e siano funzionanti a costo di battere i pugni sul tavolo. Ultimamente le uniche foto che ho visto che ritraevano Zaia erano ambientate in qualche sagra del prosecco con lui che alzava allegramente i calici. Forse è giunto il momento tutti i politici veneti pensino alla povera città di Venezia, vittima di una incapacità decisionale che non solo provoca imbarazzo ma addirittura sconcerto per la sua inadeguatezza. Una politica capace solo a far proclami, meno a governare.
Ve lo ricordate lo scandalo tangenti per il Mose? Siamo nel 2014, 35 arresti, 100 indagati e 40 milioni sequestrati. Cosa è cambiato da quell’anno? Credo pochissimo.

Non che Roma sia messa meglio…quello che in tutte le città del mondo moderne è un compito normale, all’ordine del giorno a Roma (la Capitale) sembra una missione impossibile: la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il paradosso che le tecnologie ci sarebbero, così pure le aziende italiane che preferiscono però andare ad installare impianti di smaltimento all’estero piuttosto che nel loro paese. Roma è paralizzata sulla sua stessa indecisione e ragnatela legislativa. I vertici della municipalizzata cambiano più frequentemente che gli abiti in una vetrina del centro. Nel frattempo siamo tornati ai metodi anni 60….cassonetti ovunque e spazzatura che si accumula senza alcune differenziazione….un inno alla nostra innata anima ecologista.

Per favore arrendiamoci, dichiariamo una manifesta incapacità e vendiamo questo paese a qualcun altro. Peggio non potrà fare. Personalmente non me lo sento mio e provo ogni giorno di più una vergogna crescente.

Commenti

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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    Non credo serva lasciare l’Italia in mano straniere perché noi abbiamo ottimi amministratori e persone capaci,il problema è che vivendo in un sistema clientelare non hanno nessuna possibilità di emergere. Sarebbe sufficiente pensar bene prima di votare,ovvero mandare a casa chi ha dimostrato di non valer nulla e mandare in galera chi ruba,di certo avremmo un paese migliore. Certo,se si scrive bene e poi si razzola male…vero Signor Felice? La politica non va vista come tifo calcistico,se si hanno delle ideologie politiche non dovrebbe voler dire continuare a turarsi il naso e far finta di nulla,solo perché il ladrone di turno fa parte dello schieramento a noi simpatico.

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