Migranti, quanto ancora siamo disposti ad accettare?
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Loading...26 Agosto 2017
Egregio direttore,
le immagini del violento sgombero di Roma mi tormentano. Persone dal percorso di vita talmente difficile da essere costrette a vivere accampate per strada. Cacciate prima da un edificio e poi anche dalla strada. Idranti su donne, bambini, portatori di handicap. Tutti con i documenti in regola, tutti rifugiati di guerra.
Quanto ancora siamo disposti ad accettare?
Lo ha scritto bene Famiglia Cristiana che ha definito l’azione di ieri “pagina nera”, “guerriglia urbana” e “spettacolo indegno per la democrazia”. Lo abbiamo detto noi, che veniamo definiti buonisti. Per il resto troppo silenzio complice e vigliacco.
Ma non si tratta solo di buonismo. Si tratta soprattutto di politica. Perché viviamo nella società più ricca della storia dell’umanità. Eppure siamo a litigarci le briciole tra ultimi e penultimi, in una continua rincorsa verso il basso. La società più ricca della storia lascia che i rifugiati di guerra vivano per strada.
Dobbiamo combattere l’avidità di questo sistema economico e politico ingiusto. Se lo facessimo si libererebbero abbastanza risorse per tutelare gli italiani, gli europei e i rifugiati. E anche le risorse per prevenire le principali cause delle migrazioni: guerre e cambiamento climatico.
Ad essere in gioco non sono le prossime elezioni, ma chi vogliamo essere. Ogni singolo giorno c’è una piccola goccia in più che va ad alimentare il serbatoio dell’intolleranza. “Ogni tempo ha il suo fascismo” diceva Primo Levi. E ogni tempo ha i suoi complici, aggiungo io.
Giorgio Maran
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